"Come hanno fatto altri Stati, è battaglia che si può vincere"
"Credo che ci sia ancora spazio per chiedere al Governo un impegno serio e deciso per andare a Bruxelles per pretendere per il turismo balneare italiano un trattamento equo, non la difesa di un privilegio, come dicono i vostri detrattori". Lo ha detto in un videomessaggio la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, durante gli stati generali dei balneari in Sardegna, per fare il punto del settore dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha disposto l'affidamento delle concessioni tramite gare a partire dall'1 gennaio 2024, senza possibilità di ulteriori proroghe.
"Ci sono alcuni stati d'Europa che hanno messo in sicurezza le proprie imprese con concessioni molto lunghe - ha detto - che consentono di ammortizzare gli investimenti degli imprenditori e nessuno di questi stati è stato bacchettato da Bruxelles, perché le imprese balneari italiane devono essere discriminate rispetto alle loro concorrenti spagnole portoghesi o croate? Non arrendetevi, restate uniti e fate sentire forte la vostra voce a chi oggi tende a considerarvi un tumore da rimuovere. Se per farlo dite di essere disponibili a mettere da parte le rare situazioni di evidente privilegio, che pure esistono come in tutte le categorie - ha aggiunto - fatelo senza remore. Voi siete un vanto per il sistema turistico italiano. E' ancora una battaglia che si può vincere".
SALVINI, SENTENZA CONCESSIONI GRIDA VENDETTA. "La direttiva Bolkestein deve essere smontata pezzo per pezzo e riga per riga non solo per i balneari, ma anche per altre categorie". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in collegamento con Cagliari, dove si sono tenuti gli stati generali dei balneari dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha prorogato le concessioni sulle spiagge italiane sino al 31 dicembre 2023. "Guardate la vicenda Tim - ha aggiunto - se si lascia che sia solo il mercato a decidere, senza la valutazione degli investimenti, per l'Italia non va bene".
"Sicuramente l'unica cosa che l'Italia non si può permettere di fare è svendere le sue spiagge e il suoi mare e il sacrificio di migliaia di imprenditori: la sentenza del Consiglio di Stato grida vendetta al mondo e non mi rassegno, non mi adeguo e non mi abbatto". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, in collegamento con la Fiera di Cagliari per gli stati generali dei balneari in Sardegna, un appuntamento per fare il punto dopo la decisione dei giudici amministrativi di secondo grado che hanno stabilito la proroga delle concessioni sino a dicembre 2023 e per gli affidamenti dei servizi in spiaggia dall'1 gennaio 2024, senza ulteriori slittamenti. "Anche ieri abbiamo ragionato come muoverci e questa mattina ho sentito il sottosegretario Centinaio - ha aggiunto - e c'è la possibilità di intervenire e percorreremo tutte le possibilità legalmente perseguibili entro il 2023 e anche prima. Prendiamo la sentenza per quello che ci da, ossia ossigeno sino a 2023".
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