Presentata in Giordania iniziativa green nata in Sardegna
Fertilizzanti green dai fanghi di risulta: materiale che può essere riutilizzato a basso costo in agricoltura. Con grande risparmio di acqua. Idea e progetto sono stati illustrati ad Aqaba (Giordania) dalla partnership italiana composta da Cirem-Crenos ed Enas, in collaborazione con la Cooperativa produttori di Arborea e il sostegno del Comune di Arborea e dell'Agenzia regionale Laore. Durante l'incontro internazionale sono stati presentati i primi risultati dell'innovativo impianto pilota sperimentale per l'estrazione di fertilizzanti dagli "scarti" degli impianti di trattamento dei reflui della Coop. I lavori sono iniziati nel 2019 e hanno avuto un finanziamento di 2,4 milioni di euro (2,2 dall'Unione Europea).
"L'impianto sperimentale di Arborea - spiega Giovanni Sistu, docente della facoltà di Studi economici, giuridici e politici - è in funzione dal luglio scorso ed è finalizzato alla riutilizzazione degli effluenti degli impianti zootecnici per la produzione di fertilizzanti 'puliti', utilizzando tecnologie avanzate di stripping, in un'area sensibile per la presenza di nitrati nelle falde sotterranee". L'impianto pilota, sperimentato per la prima volta in Italia, tratta il digestato dell'impianto di valorizzazione energetica dei reflui zootecnici della Cooperativa.
"Le unità di filtrazione a membrana rimuovono efficacemente l'ammoniaca dai flussi di acque reflue e le converte in solfato di ammonio, fertilizzante - precisa Sistu - largamente utilizzato in agricoltura e dosabile senza danneggiare gli equilibri eco sistemici. Il monitoraggio della qualità del fertilizzante prodotto e l'avvio della sperimentazione in campo garantiranno la qualità dei risultati del progetto, si spera destinato a contribuire a risolvere un problema strutturale del comprensorio di Arborea e di altre aree isolane oggetto di indagine dagli enti territoriali competenti e dalle Università di Cagliari e Sassari".
Il progetto rientra tra le azioni innovative per il risparmio d'acqua messe in campo dal partenariato Mediss (Autorità Palestinese, Italia, Giordania, Tunisia). Una cooperazione internazionale che mira a favorire l'incremento dell'uso di acqua non convenzionale, principalmente acque reflue depurate salmastre.