Sindaco P.Torres, "cambiare leggi che fissano paletti obsoleti"
"In Italia vincoli amministrativi impediscono ai Comuni di rilasciare il nulla osta necessario per sposarsi all'estero con persone dello stesso sesso, i sindaci uniti chiedano al legislatore di superare tali ostacoli e consentirgli di rilasciare i documenti necessari a chi vuole coronare il suo progetto di vita comune". È la battaglia promossa dal sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, ispirandosi a una vicenda che di recente ha visto protagonista suo malgrado il Comune che guida dal novembre 2020 dopo la vittoria al ballottaggio con una confluenza di liste civiche.
"Porto Torres - riferisce il suo staff - non ha potuto rilasciare il certificato di capacità matrimoniale a un richiedente perché nell'ordinamento italiano è possibile darlo solo a persone di sesso diverso". Il diniego ha suscitato la contrarietà dei diretti interessati, una coppia di sardi che vive alle Canarie e hanno in programma di sposarsi in Spagna.
"La vicenda va affrontata da un doppio punto di vista - dichiara Mulas - Sul piano amministrativo si deve prendere atto degli insuperabili vincoli di legge che oggi impediscono ai Comuni di fornire l'atto, ma sul piano politico è doveroso far sì che gli impedimenti siano superati". Il primo cittadino premette che "un sindaco non può chiedere a un funzionario di infrangere la legge" e per supportare la sua tesi conferma che "il Comune di Sinnai si è limitato a rilasciare all'altro partner un semplice certificato anagrafico di cittadinanza, residenza e stato libero".
Una vicenda che può diventare il pretesto per sollevare il problema a livello nazionale. "La nostra è tra le poche amministrazioni che si è espressa a favore del Ddl Zan - ricorda Mulas - certe posizioni sono superate, la tutela dei diritti, l'autodeterminazione e la libertà di amare sono beni primari da tutelare". Per questo, chiarisce, "se le leggi mettono dei paletti obsoleti occorre cambiarle ma intanto la pubblica amministrazione deve applicarle".