Assisi celebra San Francesco patrono d'Italia

Sardegna

Dalla Sardegna l'olio per la lampada, Sereni rappresenta Governo

 È il giorno di San Francesco patrono d'Italia. Ad Assisi è la seconda celebrazione che si svolge in tempo di Covid e rispetto al pre pandemia, si registra un deciso calo di pellegrini sistemati sul grande prato dinanzi alla Basilica Superiore da dove, e dalla piazza Inferiore, seguono la messa.

Quest'anno l'olio che alimenta la lampada votiva è stato donato dalla Sardegna, giunta in Umbria con un migliaio di cittadini, guidati dal vice presidente della Regione, Alessandra Zedda.  Olio che per l'edizione 2022, è stato annunciato dal Sacro Convento, non sarà donato da una regione italiana, bensì "in via del tutto eccezionale, e per la situazione che ci troviamo a vivere, da rappresentanti di istituzioni e organizzazioni che stanno aiutando il popolo italiano a far fronte agli effetti della pandemia".

Ad Assisi, in rappresentanza del governo italiano, è presente Marina Sereni, vice ministra degli Affari esteri. La celebrazione eucaristica è stata aperta con il saluto del Custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni che, rivolgendosi ai rappresentanti della Sardegna, ha ricordato gli incendi che in estate hanno colpito l'isola".

CUSTODE SACRO CONVENTO RICORDA INCENDI, BOSCHI GRANDE TESORO SARDEGNA - "Anche gli incendi che questa estate hanno colpito boschi e coltivazioni di grande valore hanno ricordato a tutti quale tesoro è la vostra terra e hanno chiamato alla solidarietà per la custodia del vostro territorio, che è anche di tutti noi, perché come dice Papa Francesco 'tutto e tutti siamo connessi'": è uno dei passaggi del saluto del Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, con cui ha aperto la celebrazione eucaristica per la festa di San Francesco, patrono d'Italia rivolgendosi ai pellegrini giunti dalla Sardegna. "La vostra terra offre un patrimonio straordinario dal punto di vista naturale ed economico, ma senza dubbio la sua ricchezza principale sono le persone", ha detto ancora il religioso. "Un tesoro - ha aggiunto - di volti, creatività, tradizioni, costumi. Un'unicità resa possibile da una feconda alternanza tra isolamento e incontro di popoli e culture. Nella vostra storia si sono intrecciati bene e male, pace e guerra, prosperità e miseria e ciò ha permesso alla Sardegna di essere un caleidoscopio di bellezza e originalità che è allo stesso tempo, come sempre, ricchezza e povertà, forza e fragilità. Un po' come il diamante: prezioso, durissimo eppure straordinariamente delicato".

"Come san Francesco ci testimonia - ha concluso fra Marco Moroni -, vale sempre la pena credere che ci sono energie di bene e di fraternità in tutti, e che nessuno è così povero, economicamente, culturalmente, politicamente, da non poter dare qualcosa che arricchisca tutti, anche se parla un'altra lingua, ha altri costumi, si rivolge diversamente all'Onnipotente e buon Signore".
   

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