Possibili conseguenze anche sul legame con i territori
Conto alla rovescia per la decarbonizzazione. Ma nel Sulcis il carbone è un minerale di "famiglia": tutti hanno un parente o un avo che ha lavorato in miniera. E la storia della comunità è legata a doppio filo con le fonti di energia destinata a sparire nel giro di pochi anni. Per questo ENEA e Conoscenza e Innovazione (centro di ricerca con sede a Roma) con il supporto dell'Università di Cagliari hanno avviato una indagine su "Attaccamento ai luoghi e decarbonizzazione".
L'obiettivo dell'accordo, che si svolge nel quadro del progetto finanziato dalla Commissione Europea ENTRANCES (https://entrancesproject.eu/), mira a una migliore comprensione di come la decarbonizzazione possa avere effetti sulla condizione psicologica individuale e possa modificare il rapporto col territorio, inclusa la scelta di emigrare. I risultati dell'indagine saranno comparati con quelli ottenuti in altri 12 territori europei tutti dipendenti dall'estrazione del carbone o dall'uso intensivo di combustibili fossili e tutti chiamati - come il Sulcis - ad affrontare le sfide della decarbonizzazione.
Le informazioni raccolte - spiegano i promotori dell'iniziativa- saranno messe a conoscenza della politica, e contribuiranno a pianificare azioni di sviluppo territoriale e di transizione energetica maggiormente sensibili agli aspetti psicologici e sociali che accompagnano questi processi e che influenzano la qualità della vita e le scelte dei cittadini e delle cittadine. L'indagine è indirizzata a chiunque viva nell'area che è stata identificata come maggiormente esposta ai processi di decarbonizzazione, coincidente con i Comuni di Calasetta, Carbonia, Carloforte, Gonnesa, Perdaxius, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Sant'Antioco, Tratalias.