Presidente fa il punto sul funzionamento del sistema regionale
I nodi della sanità sarda, le azioni messe in campo per scioglierli a partire dalla carenza cronica di personale, gli incentivi ai medici di base per coprire i territori più svantaggiati, i concorsi banditi, le assunzioni, le borse di studio, le risorse stanziate per l'abbattimento delle liste d'attesa, la riforma non completamente attuata e i tasselli mancanti della medicina territoriale e della rete ospedaliera.
Il presidente della Regione Christian Solinas oggi a Villa Devoto ha fatto il punto sullo stato di salute del sistema sanitario regionale in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i tre uomini incaricati di prendere le decisioni più importanti nel settore: l'assessore della Sanità Mario Nieddu, il direttore generale Marcello Tidore e il commissario straordinario dell'Ats Massimo Temussi.
I numeri illustrati dal governatore sono noti, ma - come ha sottolineato - "oggi sentiamo l'esigenza di ricordare che serve una leale collaborazione tra istituzioni, affrontiamo una stagione complessa a causa di una pandemia alla quale nessuno nel mondo era preparato, e l'obiettivo di tutti è garantire una sanità pubblica ai cittadini. Ma tutto questo non può risolversi in una dinamica conflittuale tra la Regione e i tanti comitati che nascono come se non avessimo a cuore la soluzione di questi problemi, o ci fosse bisogno di una mobilitazione popolare per sollevare un tema già oggetto di provvedimenti già adottati o in fase di adozione".
Inoltre, "questa tendenza a cavalcare un problema che esiste come la carenza di medici ha l'effetto di rendere alcune sedi periferiche poco appetibili nella percezione del personale che potrebbe ricoprire i ruoli. Abbiamo medici che rifiutano l'assegnazione o si dimettono", ha aggiunto Solinas, parlando a tre giorni dalla manifestazione del 24 settembre a Cagliari organizzata a difesa della sanità pubblica.