Droga: maxi operazione carabinieri a Cagliari, 13 arresti

Sardegna

Blitz all'alba, sono accusati di associazione per delinquere

Gestivano il traffico e lo spaccio di droga nel quartiere di Mulinu Becciu a Cagliari, coordinavano i pusher, impartendo loro ordini ben precisi e regole da rispettare. Un gruppo criminale con a capo una coppia che, nonostante il coronavirus, la loro separazione e l'arresto di uno di loro, ha continuato a spacciare anche nei mesi di lockdown. Lo hanno scoperto i carabinieri del Comando provinciale di Cagliari che oggi, con l'operazione "Dogs square" hanno smantellato la gang.

In manette sono finite 13 persone con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di droga. Misura cautelare in carcere per Fabio Lacu, 31 anni (già detenuto) e Fabiana Eriu, 36 anni considerati i capi del gruppo criminale; Alberto Partolino, 37 anni, secondo gli investigatori uno dei principali fornitori della droga e poi gli altri componenti del gruppo che 'lavoravano' come pusher: Gianmatteo Cuccu, 31 anni, Marcello Pintori, 35, Ambra Meloni, 40, Gabriele Durzu, 29 anni, Pier Paolo Eriu, 53, Simone Bellu, 34, Selma Ben Aissa, 34, Roberto Cadelano, 56 anni.

Attualmente irreperibile un altro destinatario della misura cautelare in carcere. Ai domiciliari sono finiti, invece, Riccardo Stazzu e Nicolas Lugas.

Sono 42 le persone complessivamente indagate, tra queste alcuni minorenni e anche Alessandro Carcassi, il 20enne figlio di Fabiana Eriu, morto pochi giorni fa mentre tentava di rientrare nella sua abitazione in via Piero della Francesca arrampicandosi dalla grondaia.

INCASTRATI DA MICROSPIE. Sono state le intercettazioni telefoniche e una microspia piazzata nell'appartamento dei capi nelle "Case Parcheggio" del quartiere Mulinu Becciu a Cagliari, ad inchiodare il gruppo criminale specializzato nel traffico e nello spaccio di droga, smantellato oggi dai carabinieri del Comando provinciale di Cagliari. La cimice era nascosta nella casa in cui inizialmente vivevano Fabiana Eriu - che avrebbe utilizzato anche i figli per lo spaccio - e Fabio Lacu, che poi si sono separati dopo la denuncia della donna per maltrattamenti. Ascoltando le loro conversazioni e successivamente solo quelle di Fabiana Eriu, ma anche attraverso appostamenti e con telecamere nascoste, i carabinieri hanno così individuato i vari componenti del gruppo criminale accertando oltre 50 episodi di spaccio. Le indagini sono partite a fine 2016. I militari dell'Arma hanno ricostruito un giro d'affari di quasi 500mila euro in poco più di un anno e mezzo.

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