Infruttuoso pressing Regione per passaggio di colore
Da lunedì la Sardegna entrerà nella seconda settimana di zona arancione. Nonostante il pressing della Regione sul ministro Speranza, con il l'invio ieri sera di un nuovo dossier per far valere le ragioni del passaggio anticipato in giallo, la cabina di regia ha confermato per l'Isola lo stesso colore. Una grande delusione per i sardi, anche perchè tutti gli indici Covid sono in netto miglioramento.
Spicca l'Rt a 0.74, il più basso d'Italia insieme alla Calabria, ma anche i casi ogni 100mila abitanti, ora poco più di 60, il calo settimanale dei positivi (1.072) e la tenuta degli ospedali, con l'area medica e le terapie intensive entrambre sotto la soglia di rischio. Insomma un quadro da bassa classificazione del rischio.
Ma le ordinanze, normlamente, valgono due settimane: così questa sera Speranza firmerà ancora un provvedimento con la conferma della zona arancione per la Sardegna, che entrerà in vigore lunedì 10 maggio. Restano dunque in piedi tutte le retrizioni del caso: bar e ristoranti aperti solo per l'asporto, divieto di spostamento in comuni diversi da quello di residenza, coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, chiusi teatri, cinema, piscene e palestre. Aperti invece negozi, parrucchieri ed estetiste.
"La Sardegna - ha detto più volte in questi giorni l'assessore della Sanità Mario Nieddu - si trova nel paradosso di dover scontare 2 settimane in zona arancione avendone già trascorse due in zona rossa e sempre con dati da zona gialla. Questo delle zone è un sistema rigido, da rivedere, perchè arriva sempre ad inseguire parametri già superati. Insomma, siamo penalizzati proprio nel momento in cui possiamo dire di essere fuori pericolo".
SOLINAS, RIVEDERE LA CLASSIFICAZIONE - "La permanenza della Sardegna nella zona arancione, nonostante l'attuale quadro epidemiologico sia compatibile con la fascia di rischio più bassa, è la conferma dell'inadeguatezza dell'attuale sistema di classificazione". Così il governatore della Sardegna Christian Solinas in merito alle decisione assunte dalla Cabina di regia e recepite nelle ordinanze del ministro Speranza.
"La nostra Isola - prosegue il presidente della Regione - con un Rt dello 0.74, registra l'indice di contagio più basso d'Italia e la pressione negli ospedali continua a calare. Il monitoraggio dell'Iss, convalidato dalla Cabina di regia, certifica per la Sardegna una condizione di rischio inferiore rispetto a quanto previsto per l'applicazione delle restrizioni della zona arancione. Una situazione paradossale che non abbiamo mancato di sottolineare con forza al Governo. Purtroppo - sottolinea Solinas - la risposta arrivata da Roma non premia i sacrifici dei sardi, né l'impegno di tutte le forze in campo costantemente al lavoro sul fronte Covid".
NIEDDU, PENANLIZZATI DA MECCANISMI - "Sardegna penalizzata da meccanismi i cui limiti erano già noti da tempo - dichiara l'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu - Oggi la nostra regione ne ha avuto l'ennesima conferma. Considerato l'attuale quadro generale e alla luce di una campagna vaccinale che continua a crescere, né la Sardegna, né l'intero Paese possono restare incatenati a un sistema che insegue il virus ed è quindi incapace di rispondere alle necessità di contenimento della pandemia, con risultati distorsivi non più sostenibili. La revisione del sistema di classificazione - ribadisce l'assessore - non è più rinviabile, soprattutto in vista della stagione estiva. Non dobbiamo dimenticare che l'emergenza non è solo sanitaria, ma anche economica e sociale. Non intervenire per porre dei correttivi sarebbe un grave errore".
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