Cagliari, si professa innocente ma pesano le intercettazioni
Dovrà comparire il prossimo 28 giugno davanti alla Corte d'Assise di Cagliari il 35enne Andrea Pinna, accusato dell'omicidio volontario premeditato e dell'occultamento del cadavere di Fabio Serventi, 24 anni, scomparso nel nulla il 21 marzo dello scorso anno dalla casa del nonno a Perdaxius, nel sud Sardegna. Oggi il giudice per le udienze preliminari, Giuseppe Pintori, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla pm Rossana Allieri. In precedenza, Andrea Pinna - difeso dall'avvocata Teresa Camoglio - aveva accettato di farsi interrogare, ribadendo di non essere stato lui ad uccidere il giovane e chiedendo comunque scusa alla famiglia. Quest'ultima si è costituita parte civile con gli avvocati Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu, che hanno controesaminato l'imputato.
L'omicidio, stando all'accusa, sarebbe stato compiuto per un debito legato alla droga. Il corpo del ragazzio non è mai stato ritrovato, nonostante le tante ricerce effettuate dai carabinieri. Fabio Serventi viveva con i nonni a Is Ergois, nelle campagne di Perdaxius. Il giorno della scomparsa sarebbe uscito dall'abitazione con le ciabatte ai piedi, senza neppure prendersi le chiavi o il portafogli, preparato a rimanere fuori solo pochi minuti. Da quel momento non si sono avute più notizie. Ad Andrea Pinna gli investigatori sono poi arrivati seguendo la scia di alcuni passaggi di mano dello scooter della vittima.
Ad inchiodarlo una serie di intercettazioni nelle quali lo stesso 35enne avrebbe ammesso agli amici di aver ucciso Serventi. Il processo prenderà il via a fine giugno, dunque, davanti alla Corte d'Assise presieduta dal giudice Giovanni Massidda. Contestata l'aggravante della premeditazioni, non è stato possibile per la difesa scegliere riti differenti dal dibattimento perché l'imputazione formulata è punita con la pena massima dell'ergastolo.