Pranzo politici sardi:sentito fratello portavoce governatore

Sardegna

In Procura anche il direttore artistico del Lirico di Cagliari

E' stato sentito in Procura per quasi due ore il collaboratore dell'assessorato regionale agli Enti locali, Stefano Esu, fratello di Mauro, portavoce del governatore della Sardegna, Christian Solinas. Convocato come persona informata sui fatti dal pm del tribunale di Cagliari, Giangiacomo Pilia, Stefano Esu è stato chiamato nell'ambito dell'indagine sul pranzo 'proibito' alle terme di Sardara organizzato il 7 aprile, a cui avrebbero preso parte una quarantina tra dirigenti regionali e di enti strumentali, vertici sanitari, politici, amministratori e militari.

Un fascicolo aperto contro ignoti e senza ipotesi di reato ma che nei giorni scorsi, dopo la convocazione dei primi venti testimoni, è stato iscritto nel registro delle notizie di reato. Due le ipotesi: peculato per l'utilizzo delle auto blu da parte di alcuni partecipanti e omissione d'atti d'ufficio per chi, avendo l'obbligo di far scattare i controlli sul rispetto delle norme anti-covid previste per la zona arancione, in vigore in quei giorni, poi non l'avrebbe fatto.

Nulla trapela sul lungo faccia a faccia tra Stefano Esu e gli investigatori, avvenuto a due settimane di distanza circa dalla convocazione del fratello Mauro. Entrambi, secondo le indiscrezioni, avrebbero preso parte al pranzo organizzato alle terme, poi interrotto dalla Guardia di Finanza che è riuscita ad identificare 19 partecipanti. Il nome dei fratelli Esu sarebbe stato fatto da altri commensali nel corso dei primi interrogatori.

Ieri sera, invece, è stato sentito dalla Guardia di Finanza il direttore artistico del Teatro Lirico di Cagliari, Luigi Puddu. Agli investigatori il musicista avrebbe confermato di essere andato quel giorno a Sardara per effettuare un sopralluogo in vista di un possibile concerto. Ma all'insaputa del sovrintendente Nicola Colabianchi che ha subito precisato: "Se la giustificazione di un sopralluogo per un possibile concerto può rientrare nei compiti previsti dal contratto di direttore artistico, di certo non è ammissibile l'indicazione di riservatezza verso il sovrintendente a cui il direttore artistico deve sempre rendere conto in tempo reale".

Nei prossimi giorni ci saranno altre convocazioni di testimoni - la Procura ha ricostruito quasi per intero la lista di partecipanti al banchetto - ma sono già in programma anche delle acquisizioni documentali per effettuare i riscontri di quanto raccontato dalle persone già chiamate. Nessuno dei partecipanti al momento ha ricevuto inviti a comparire.

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