"Non una protesta ma un momento di riflessione e di speranza"
"Una città in lutto" è il titolo della rappresentazione teatrale andata in scena oggi a Nuoro, con 350 attività in crisi per la pandemia, nelle cui vetrine tappezzate di nero fa capolino un cartello bianco con la scritta "chiuso" e più in basso un cuore rosso e una frase della speranza: "teniamo viva la nostra città". Un esperimento sociale organizzato da 400 cittadini nuoresi molti dei quali commercianti e gestori di attività, per rappresentare attraverso il silenzio e la desolazione delle immagini, il momento buio che il tessuto economico del capoluogo barbaricino sta vivendo.
"Oggi da questo palcoscenico che è la città di Nuoro ci esprimiamo con il silenzio e con le immagini - ha detto all'ANSA Alessandra Lai una degli organizzatori - Ci sono 350 attività che sono gli attori protagonisti e 37mila cittadini spettatori.
Non abbiamo voluto abbassare le serrande, ma far percepire il senso di vuoto con le vetrine tappezzate di nero ma con un cartello nel quale abbiamo voluto anche lanciare un messaggio di speranza, un cuore rosso a simboleggiare che dietro a ogni attività c'è un cuore pulsante, c'è la storia di una persona, di una famiglia e spesso anche un pezzetto di storia della città di Nuoro. Il nostro obiettivo non è la protesta - conclude Alessandra Lai - ma un momento di riflessione".
Ma c' è anche un altro cartello che gira in rete e spiega : "Venerdì 23 aprile le attività si vestiranno di nero. Lavoriamo insieme per sconfiggere il virus". "La Nuoro che produce si ritrova con una espressione apparentemente negativa e drammatica, ma che disvela una gran voglia di resistere e di ripartire - ha scritto su Facebook il presidente del Consiglio comunale Sebastian Cocco - Le difficoltà di questi operatori non possono essere più ignorate".