Inviate le lettere di contestazione ai partecipanti
Il presidente della Regione Christian Solinas ha fatto partire i provvedimenti disciplinari nei confronti dei dirigenti riferibili all'amministrazione che hanno partecipato il 7 aprile scorso, in zona arancione e con le restrizioni del caso, a un pranzo in un albergo termale di Sardara.
Il governatore si sta limitando ad applicare la legge regionale 31 del 1998. Titolare del procedimento è la direzione generale del personale e gli interessati sono stati deferiti alla commissione di disciplina come previsto dal codice di comportamento dei dipendenti pubblici e del contratto. C'erano dieci giorni di tempo per fare la prima contestazione e adesso i destinatari ne hanno altri dieci per chiedere di essere sentiti a propria difesa. Se ne trascorrono 15 inutilmente, allora la sanzione sarà applicata nei successivi 15.
Tra i partecipanti al banchetto "vietato" riferibili alla Regione, e che riceveranno o hanno già ricevuto le lettere, ci sono il comandante del Corpo Forestale Antonio Casula, il direttore generale di Forestas Giuliano Patteri, i dg di Enti locali e Industria Umberto Oppus e Alessandro Naitana, il capo di gabinetto dell'assessorato all'Industria Alberto Urpi, i vertici dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari (a Sardara era presente il dg Giorgio Sorrentino accompagnato dalle direttrici amministrativa e sanitaria). Non è chiaro se il procedimento sia scattato anche ai danni di chi si trovava a Sardara e tuttavia è collegato all'amministrazione da un rapporto di natura fiduciaria.
Oggi, intanto, il caso del pranzo "proibito" potrebbe riecheggiare nell'Aula del Consiglio regionale dove è in discussione il disegno di legge sugli staff della Giunta.
L'opposizione ha già depositato una mozione sul tema della "revoca degli incarichi fiduciari di natura politica e dirigenziale nell'amministrazione, sull'adozione di azioni urgenti per tutelare la credibilità della Regione come istituzione, l'immagine dell'Isola come meta turistica e i conseguenti danni economici e reputazionali causati dai fatti avvenuti presso il centro Sardegna Termale a Sardara il 7 aprile".
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