Scuole Sardegna verso 100% presenza, presidi 'ora vaccini'

Sardegna

Appello a Regione in vista della riapertura ipotizzata per l'8/3

Scuole superiori sarde pronte a riaprire lunedì 8 marzo al 100% in presenza, ma la Regione frena chiedendo maggiore "prudenza" per non vanificare gli effetti del cambio di colore. "Con la zona bianca - spiega all'ANSA il direttore scolastico regionale Francesco Feliziani - cadono tutte le restrizioni sui limiti alla presenza. Allo stato attuale, senza interventi restrittivi degli organismi previsti dall'ultimo Dpcm, la scuola può riaprire". Una comunicazione è stata inviata dallo stesso Feliziani a Regione e Prefetture proprio per rappresentare il nuovo quadro delineato dalla zona bianca. Dunque, in mancanza di disposizioni contrarie anche alle superiori dovrebbe sparire la didattica a distanza. Per quanto riguarda l'avvio della vaccinazione per il personale, l'Ufficio sciolastico fa sapere che tutti i dati per la predisposizione del piano sono regolarmente a disposizione attraverso l'Anagrafe nazionale degli assistiti del Sistema Tessera Sanitaria che si interconnette con i sistemi informativi vaccinali delle Regioni e delle Province autonome.

Tuttavia, l'assessore dell'Istruzione e Cultura, Andrea Bincareddu, non è convinto dell'automatismo. "Ora tra lezioni in presenza e laboratori negli istituti tecnici siamo praticamente ben al di sopra del 50%, forse al 70-75%, e visto che da un lato si temono nuovi focolai e dall'altro si chiedono i vaccini nelle scuole mi sembrerebbe più opportuno un'apertura graduale - spiega all'ANSA l'esponente della Giunta Solinas - secondo la mia opinione occorre andare con i piedi di piombo e usare la diligenza del buon padre di famiglia, verificare bene la curva epidemiologica e attendere: siamo sul filo del rasoio e vogliamo mantenere la zona bianca che tanto faticosamente abbiamo conquistato con lo sforzo di tutti". Secondo Biancareddu, quindi, sarebbe meglio proseguire ancora con la Dad al 50%, "avere un po' di pazienza in più ed essere prudenti anche se questo può essere impopolare: ma credo che l'importante non sia arrivare alla zona bianca quanto invece rimanerci".

L'APPELLO DEI PRESIDI - Subito i vaccini nelle scuole. Lo chiede alla Regione l'associazione nazionale presidi Sardegna. "Come cittadini della prima regione in zona bianca - scrive la presidente dell'Anp Anna Maria Maullu - ci sentiamo orgogliosi della responsabilità che il popolo sardo ha dimostrato nel rispettare le regole anticovid, ma ci preoccupiamo del fatto che le nostre scuole, continuando a ospitare in presenza la totalità degli alunni della fascia 3-14 anni e da lunedì 8 marzo anche il 100% degli studenti della secondaria di II grado, se non si procede subito all'attuazione del piano vaccinale, sono particolarmente esposte al rischio di focolai".

Quindi l'appello: "Il personale scolastico - si legge nella lettera indirizzata al governatore Christian Solinas e all'assessore regionale della Sanità Mario Nieddu - è senza dubbio una delle categorie maggiormente esposte al rischio di contagio, pertanto deve essere considerato prioritario e urgente procedere a una incisiva azione tesa a garantire loro tutta la protezione necessaria, come del resto già avvenuto nella maggior parte delle regioni italiane. Le scuole della Sardegna non possono più aspettare: è arrivato il momento di avviare senza più alcun indugio il piano di vaccinazione, garantendo così la sicurezza e la serenità dei nostri ragazzi e, per il loro tramite della regione intera".

Uno sforzo per garantire la presenza a scuola sino alla fine dell'anno: "Organizzando la didattica a distanza - è scritto nel documento die presidi - e ancor più quando è stato possibile riaprire gli edifici scolastici agli alunni, i Dirigenti Scolastici e tutto il personale docente e non docente hanno dato prova di grande abnegazione, di senso del proprio ruolo e di rispetto dei propri doveri, e con flessibilità e resilienza hanno fatto fronte ad ogni situazione, anche quando si è trattato di applicare al lunedì decisioni che venivano prese il sabato o, a volte, la domenica sera. Questo impegno - conclude Maullu - merita l'attenzione dei decisori politici, ai quali ora si chiede di mettere il personale scolastico nelle condizioni di recuperare la serenità compromessa dagli effetti della pandemia, dando loro la possibilità di partecipare a una campagna di vaccinazione massiva che riporti dentro le scuole tranquillità e sicurezza".
   

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