Tra indagati l'ex vice sindaco e assessore regionale Careddu
La Procura di Tempio Pausania ha chiesto il rinvio a giudizio di nove persone nell'ambito della vicenda giudiziaria scaturita dal filone bis dell'inchiesta sull'alluvione che il 18 novembre 2013 provocò a Olbia l'esondazione dei canali Siligheddu e Gadduresu e del Rio Ua Niedda, provocando la morte di Francesco Mazzoccu e del figlio Enrico, di Patrizia Corona e della figlia Morgana Giagoni e delle pensionate Maria Massa e Anna Ragnedda.
Come riportano oggi i quotidiani La Nuova Sardegna e L'Unione Sarda, il pubblico ministero Ilaria Corbelli, ritiene che gli imputati - l'ex vice sindaco di Olbia, Carlo Careddu (ex assessore regionale dei Trasporti), l'ex assessore comunale dei Lavori pubblici, Davide Bacciu, il capo dell'ufficio tecnico del Comune, Costantino Azzena, e i tecnici dell'amministrazione Mauro Scanu, Paolo Meloni, Francesco Pisanu, Sergio Usai, Claudio Vinci e Michele Territo - conoscevano la situazione e avrebbero dovuto adoperarsi per risolverla, effettuando gli espropri e le demolizioni necessarie per allargare gli alvei dei fiumi e ripristinando il sistema idrografico e il regolare deflusso delle acque. Gli inquirenti ipotizzano per i nove imputati le accuse, a vario titolo e ognuno nel proprio ruolo, di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
Il filone principale dell'inchiesta aveva portato in primo grado all'assoluzione dell'allora sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, e dei dirigenti comunali Gabriella Palermo, Antonello Zanda e Giuseppe Budroni, attualmente impegnati a difendersi in appello dalle accuse di omicidio colposo plurimo e disastro colposo.
Il prossimo 25 marzo la Corte d'appello di Sassari nominerà il geologo genovese Alfonso Bellini come perito, mentre il 16 marzo sarà ascoltato il perito nominato dalla difesa, il geologo Elvezio Galanti, che già nel procedimento di primo grado, intervenendo come consulente tecnico di parte chiamato da Giovannelli, spiegò le dinamiche del Ciclone Cleopatra.