Dieci proposte dell'Associazione Comuni per utilizzo fondi Ue
La questione dello spopolamento e della desertificazione della Sardegna deve diventare centrale nella programmazione delle risorse del Recovery Fund. E' l'appello del presidente dell'Anci Emiliano Deiana che ha illustrato le richieste dei territori per il Next Generation Ue che all'Isola dovrebbe fruttare circa sette miliardi di euro dei 209 destinati all'Italia.
Proposte che l'associazione dei Comuni ha inserito in una lettera trasmessa al presidente della Regione Christian Solinas, del Consiglio regionale Michele Pais e a tutti i consiglieri regionali, anche in vista della riunione dei capigruppo di stasera alle 18 chiamata a decidere sulla programmazione dei lavori dell'Aula e in particolare sull'approdo di un ordine del giorno per l'istituzione di una cabina di regia che dovrà lavorare sul piano Recovery sardo.
Dieci i programmi indicati, a partire da quello principale contro lo spopolamento e per il progresso delle aree interne, montane e marginali per abbattere le disuguaglianze territoriali attraverso un processo di partecipazione con tutte le articolazioni della società sarda. Il secondo riguarda investimenti sulle reti e la connettività (banda ultra larga e 5g) delle stesse aree. Il terzo contempla investimenti sul capitale umano: donne e giovani in particolare, con il rafforzamento della capacità della pubblica amministrazione a governare i processi del Next Generation Ue attraverso l'assunzione di mille giovani laureati e organizzati in "Cantieri di Comunità" e messi a disposizione dei territori che gestiranno i fondi. Quarto: il rilancio della scuola e della formazione sempre nelle aree periferiche. Poi l'organizzazione della sanità territoriale; turismo e accoglienza; un programma di investimento sull'Università e gli enti di ricerca ad altissimo tasso di innovazione (aerospazio e intelligenza artificiale). Quindi ci sono gli investimenti sulla mobilità sostenibile e sulle energie rinnovabili, sulle comunità energetiche e l'autoconsumo, e, cosa fondamentale, sulla lotta al dissesto idrogeologico. Ancora, investimenti sulla modernizzazione dell'agricoltura e dell'allevamento per il recupero delle terre incolte. Ultima richiesta dei territori: gli investimenti sulla cultura diffusa e sul patrimonio archeologico.