"Dopo sentenza Cassazione usare 83mln per istituire area tutela"
Istituire al più presto il Parco Archeologico e Paesaggistico di Tuvixeddu e Tuvumannu a Cagliari. Non si tratta solo di un appello lanciato da Legambiente ma anche di una proposta di legge presentata in Consiglio regionale da Pd, Leu, Progressisti e M5S, dopo che la Corte di Cassazione ha sancito la parola fine alla battaglia giudiziaria tra la Regione Sardegna e l'impresa per la realizzazione un quartiere residenziale sull'area della più grande Necropoli punica del Mediterraneo. Non solo dal centrosinistra arriva anche la richiesta di discutere subito la l'interpellanza presentata in Consiglio regionale per capire come rientrare in possesso degli 83 milioni dopo la sentenza della Cassazione su Tuvixeddu e le due mozioni sull'acquisizione delle aree al patrimonio pubblico attraverso una trattativa coi privati a un prezzo equo e, appunto, sulla creazione del parco archeologico-paesaggistico regionale.
"È opportuno passare dai provvedimenti vincolistici a quelli gestionali capaci di arrestare il degrado di vaste aree della necropoli e maggiormente tutelare e valorizzare l'intera area - spiega Legambiente - In sostanza si chiede di perseguire con ogni mezzo l'obiettivo fondamentale che l'intera unità paesaggistica e ambientale di Tuvixeddu-Tuvumannu, possa diventare patrimonio della collettività. Appare urgente da parte del Consiglio regionale approvare una legge che promuova la istituzione di un Parco Regionale che comprenda tutta l'area compresa nel vincolo paesaggistico", osserva l'associazione ambientalista, per la quale "appare opportuno che la Regione inserisca il progetto del Parco nel programma del Recovery Plan" "La proposta di legge intende disciplinare la gestione del complesso paesaggistico, archeologico e culturale sito al centro della città di Cagliari, al fine di garantire la conservazione e la valorizzazione di un compendio che da decenni è oggetto di studi e proposte di tutela a livello regionale e nazionale", si legge nella proposta di legge che ripropone lo stesso testo già depositato nel 2012 dal centrosinistra.
"La sentenza, che ha confermato la linea di tutela portata avanti dalla Regione - spiega Valter Piscedda, vice capogruppo del Pd in Consiglio regionale - porterà in dote 83 milioni di euro, che l'impresa costruttrice dovrà versare nelle casse regionali e che potranno essere coerentemente reinvestiti nell'istituzione del Parco".
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