Ma Consorzio punta a velivoli da 100 posti per stagione 2022
di Maria Giovanna Fossati
Si avvicina la stagione turistica estiva e in Sardegna potrebbe riaprire l'aeroporto di Tortolì, in Ogliastra, chiuso da ormai 10 anni. Lo scalo potrebbe ospitare i soli aerei privati "di aviazione generale", con peso massimo di 5.700 chili e massimo 12 passeggeri a bordo. Il Consorzio industriale, proprietario al 100% della società Aliarbatax che detiene le quote dello scalo, attraverso il commissario straordinario Franco Ammendola, ha avviato le procedure per richiedere tutte le autorizzazioni all'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac): se riuscirà ad ottenerle, tra maggio e giugno lo scalo, chiuso dal 2011 e messo in liquidazione dalla proprietà cinque anni fa, per la prossima estate potrebbe riprendere vita con i connotati di aeroporto di terzo livello.
Con un traffico di aerei di aviazione generale che non superano le 5,7 tonnellate non saranno necessari presidi fissi alla torre di controllo e al reparto antincendio. "L'obiettivo per quest'anno è quello di aprire lo scalo ai piccoli aerei privati che possano portare in Ogliastra un target più alto di turismo rispetto a quello dei camper e dei campeggi - ha detto all'ANSA il commissario Ammendola - Ma già per il 2022 avvieremo le pratiche per il passaggio ai voli dell'aviazione civile con aerei fino a 100 posti (come gli Embraer utilizzati da diversi vettori, ndr), Per quest'anno non possiamo farlo perché i villaggi turistici si sono già organizzati sullo scalo di Cagliari, ma anche perchè con l'aviazione generale è più semplice ottenere dall'Enac le autorizzazioni".
Lo scalo di Arbatax inoltre potrebbe diventare un'area di sosta di aerei privati che atterrano su Olbia e che non trovano posto nello scalo gallurese per tutta la durata delle vacanze. "Anche questo è un servizio che vogliamo offrire - ha confermato Ammendola - C'è una utenza di migliaia di persone in Italia che posseggono un aereo privato con il quale girano il Mediterraneo, ed è una nicchia tutta da scoprire che potrebbe essere molto interessante per il turismo del territorio. D'altronde lo scalo di Arbatax quando è stato aperto 17 o 18 anni fa (quando Ammendola era presdiente del Consorzio, ndr), il lavoro era assicurato: avevamo difficoltà a trovare posti per gli aerei da 100 posti collegati con vari scali nazionali ed internazionali.
I villaggi turistici utilizzavano quegli aerei, così come molti cittadini del territorio. Ora partiamo con i voli privati - conclude Ammendola - ma puntiamo anche ad altro: si tratta di diversificare l'offerta per poter guardare al futuro con maggiore serenità".
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