"Poco è stato fatto per condizioni di lavoro e livello di cura"
(ANSA) - SASSARI, 05 FEB - "Le condizioni di lavoro e il livello di cura ed assistenza sono e restano i macro temi sui quali purtroppo poco o nulla è stato fatto. E quel poco non ha sortito alcun effetto". I sindacati della sanità sassarese alzano i toni della protesta e rivolgono un ultimatum ai vertici di Ats, Aou e assessorato regionale della Sanità: o vengono ascoltati e si risolvono i problemi, o sarà sciopero.
Al termine della riunione dell'attivo unitario che si è svolta oggi nella sede della Cgil, i segretari territoriali Toto Terrosu e Antonio Canalis (Fp Cgil), Antonio Monni e Gianmario Sardu (Cisl Fp) e Dario Cuccuru (Uil Fp) spiegano le ragioni della protesta: "Manca una vera programmazione che intervenga sulla corretta gestione delle risorse umane a titolo di rapporto tra personale e pazienti. Gli organici continuano a essere insufficienti e i carichi di lavoro sempre più gravosi, soprattutto nelle unità operative di emergenza/urgenza, medicina e unità covid", accusano i sindacati.
"A breve il sistema sarà chiamato a garantire una campagna vaccinale a tutta la popolazione, ci domandiamo come e con quali risorse umane si potrà garantire una simile e complessa operazione. Nel frattempo la vaccinazione per i volontari delle ambulanze e gli studenti universitari di infermieristica che ogni giorno circolano in ospedale e nel territorio non è stata eseguita" continuano, rimarcando come queste falle si ripercuotano direttamente sull'utenza, così come la disorganizzazione della sanità territoriale e la mancata valorizzazione delle competenze. Per questi motivi i sindacati lanciano l'ultimatum alle direzioni aziendali e alla Regione: "dieci giorni di tempo per ricevere riscontro alle richieste sindacali e soprattutto una convocazione del tavolo per risolvere le numerose problematiche". O così o sarà mobilitazione generale con una giornata di protesta entro la fine del mese. (ANSA).