Porti: stop Pifim, Cagliari ricerca nuovo concessionario

Sardegna

Authority rigetta proposta anglo-olandese, carenza requisiti

E' in salita la strada per rilanciare il Porto industriale di Cagliari, che resta senza nuovo concessionario. E' stata, infatti, rigettata definitivamente la proposta della società anglo-olandese Pifim Company LTD per il terminal contenitori di Macchiareddu. La società di diritto inglese si era candidata alla successione della Cict lo scorso 28 agosto 2020. "Nonostante l'articolato preavviso di rigetto notificato alla stessa Private Limited Company lo scorso 23 novembre - spiega l'autorità portuale- solo alcuni dei requisiti puntualmente evidenziati sono stati soddisfatti con successiva integrazione documentale che, però, non ha colmato le restanti e non superabili lacune di carattere amministrativo, finanziario, operativo e tecnico".

La decisione è stata già comunicata dal presidente dell'Adsp Massimo Deiana alle organizzazioni sindacali nel corso di una riunione immediatamente successiva alla notifica dell'atto alla società inglese. Durante l'incontro l'AdSP ha confermato l'impegno a proseguire e a intensificare l'attività di ricerca di potenziali soggetti candidati al rilancio del Transhipment sul Porto 'Canale', avviata nel dicembre 2019 con la pubblicazione della call internazionale e prorogata, per ben tre volte, anche a seguito di esplicite richieste di operatori interessati. A rischio ci sono 500 ex dipendenti Cict per iquali è stata anche ipotizzata la creazione di un'agenzia sul modello della Puglia con la Taranto Port Workers Agency.

"Nonostante l'impegno profuso e l'innegabile spirito di collaborazione e buona fede dimostrati dall'ente - spiega Deiana - la società proponente ha rifiutato di presentare l'ulteriore adeguata documentazione che comprovasse alcuni dei fondamentali ed imprescindibili requisiti richiesti".

L'Authority guarda avanti e prosegue le "interlocuzioni con altri potenziali soggetti interessati. Una partita che intendiamo giocare con la consueta convinzione, supportati dalla certezza del potenziale dello scalo e avvertendo tutta la responsabilità nei confronti di centinaia di lavoratori"".
   

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