Tortolì, individuato il presunto complice, un giovane straniero
Si chiude il cerchio nell'indagine sulla rapina ai danni del parroco di Talana don Vincenzo Pirarba - morto all'età di 78 anni per coronavirus qualche mese fa - avvenuta a Porto Frailis Arbatax il 7 maggio 2020. Dopo l'arresto del presunto autore della rapina, il 18enne Emilio Derosas, è stato individuato anche quello che gli inquirenti ritengono sia il complice, un giovane di origine marocchina che vive a Tortolì, a cui il Gip del tribunale di Lanusei Francesco Alterio, ha applicato la misura cautelare dell'obbligo di dimora e di presentazione all'autorità giudiziaria.
La misura restrittiva, oltre alla rapina, è riferita anche al coinvolgimento del ragazzo in episodi legati alla detenzione e spaccio di droga. Secondo il Pm Gualtiero Battisti che coordina le indagini, la rapina ai danni di Don Pirarba, scaturì proprio dalla necessità di reperire il denaro per alimentare il piccolo spaccio locale a Tortolì. Il ruolo del giovane di origine marocchine sarebbe stato quello di far uscire il parroco dalla propria abitazione e di consentire a Derosas, di portare a compimento il reato. Un ruolo minore quindi nel concorso alla rapina, di cui l'autore materiale, per gli investigatori, resta Derosas.
La sera del 7 maggio dello scorso anno un giovane con la faccia coperta si era introdotto nella villetta dell'anziano parroco con cui aveva una colluttazione finendo ad avere la peggio il sacerdote. Il giovane era entrato nell'abitazione e aveva prelevato dei monili in oro, un crocifisso e 400 euro in contanti, materiale rinvenuto in parte a casa della zia di Derosas, anche lei finita nell'inchiesta. Il 18enne fu arrestato a Cagliari un mese dopo, grazie anche alle telecamere nella zona che avevano ripreso tutto.