Smottamento nelle campagne di Bonorva, al via monitoraggio

Sardegna

Sopralluogo degli enti preposti, situazione sotto osservazione

Uno scivolamento del costone che sovrasta Bonorva, in zona Furros e sa Costa, legato alla penetrazione di acqua piovana nel terreno argilloso: è la probabile causa dello smottamento che ha generato ingenti danni alle campagne di Bonorva, lasciando tra i segni più evidenti del disastro sfiorato una voragine lunga 150 metri sulla strada statale 131.
    È quanto emerge dal sopralluogo compiuto oggi dal sindaco di Bonorva, Massimo D'Agostino, dal consigliere regionale e presidente della commissione Lavori pubblici, Aldo Salaris, dal direttore della Protezione civile regionale, Pasquale Belloi, dal direttore generale dell'assessorato dei Lavori pubblici, Piero Dau, dal direttore generale del Genio civile di Sassari, Giovanni Spanedda, dalla responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune, Floriana Muroni, dal geologo incaricato dal Comune come perito, Giuseppe Scanu, e dai rappresentanti di corpo forestale, vigili del fuoco, carabinieri e polizia municipale.
    La task force tecnico-istituzionale si è riunita in Comune e poi ha visitato la zona interessata dallo scivolamento. Complice la tregua concessa dal maltempo, la situazione non è in peggioramento, ma si è convenuto sull'opportunità di ricorrere da avanzate tecniche diagnostiche tridimensionali per monitorare la situazione. Avviato anche il confronto con agricoltori e abitanti della zona per raccogliere gli elementi necessari a contare i danni.
    Già ieri sera D'Agostino ha chiuso precauzionalmente diverse strade comunali della zona e ha scritto ai residenti dell'area a rischio, predicando prudenza. Nel costone si sono create delle voragini ed è fondato il timore che il terreno possa scivolare a valle. Vistose crepe si sono create anche nelle strade Sa Costa-Furros e Sa Rocca Rutta.
    "Le piogge hanno amplificato la possibilità di frane e smottamenti a monte del centro abitat - conferma il sindaco -. I segni premonitori dell'aggravarsi del rischio sono i cedimenti nelle strade e nella montagna. Sono eventi che vanno al di là di ciò che può gestire il Comune - conclude D'Agostino - perciò è stato necessario che intervenissero presto le altre istituzioni competenti".
   

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