Ritorno a scuola con orari flessibili e più bus

Sardegna

A Cagliari anche volontari anti-assembramento

di Stefano Ambu

Una nuova mappa per il ritorno a scuola il 7 gennaio senza assembramenti: orari flessibili, più mezzi di trasporto e più controlli, anche con l'aiuto dei volontari, per evitare la ressa davanti ai cancelli. La situazione più complessa in Sardegna è quella della Città metropolitana di Cagliari: istituti tecnici, professionali e artistico-musicali entreranno alla solita ora, mentre per i licei l'ingresso subirà uno slittamento proprio per scongiurare che tutti si muovano sugli stessi pullman. La missione rientro è stata elaborata in questi giorni con tavoli convocati dai prefetti.

"Abbiamo cercato - spiega all'ANSA il direttore provinciale di Cagliari dell'Ufficio scolastico, Peppino Loddo - di limitare i disagi per le scuole, tenendo presenti le esigenze di alcune tipologie di istituti con attività e orari complessi: la flessibilità avrebbe costretto, in alcuni casi, a trattenere i ragazzi sino al pomeriggio. E questo lo abbiamo evitato. Così come abbiamo evitato che all'interno di una stessa scuola ci fossero orari di ingresso diversi". Nella popolazione scolastica della Città metropolitana 7.471 studenti dovranno cambiare orario di ingresso e uscita con posticipo di un'ora, mentre gli altri 13mila seguiranno il solito tran tran. Sempre tenendo conto che la didattica in presenza sará in questa prima fase al 50 per cento. Il liceo Dettori, ad esempio, si è organizzato così: due giorni in aula, due giorni davanti allo schermo del computer. Giusto per non perdere mai il contatto per troppo tempo con lo sguardo dei professori. Ma, sempre nella Città metropolitana, la nuova mappa è stata disegnata tenendo conto anche delle zone.

Così, in via Vesalio gli studenti del Convitto entreranno a un'ora diversa rispetto a quelli del Pertini. E, in centro, Eleonora d'Arborea e Dettori si regoleranno a staffetta: un mese a testa con orario flessibile.

I trasporti rimangono il nodo principale da sciogliere. "Siamo pronti ad accogliere i ragazzi, i problemi della diffusione del Covid non sorgono a scuola, ma fuori - chiarisce Anna Maria Maullu, presidente dell'associazione dei presidi sardi e dirigente scolastica del Pertini - Vediamo come va: bus e pullman restano un punto interrogativo, ma c'è anche da risolvere la questione del tracciamento". Nelle riunioni di questi giorni nelle varie Prefetture dell'Isola, è emersa con chiarezza l'esigenza di potenziare il servizio di trasporti scolastici: nella Città metropolitana di Cagliari saranno circa un centinaio i mezzi in più messi a disposizione degli studenti. Ma la vera novità riguarda il controllo "a terra" alle fermate dei bus. E, naturalmente, davanti alle scuole.

L'obiettivo è evitare contatti troppo ravvicinati tra i ragazzi prima e dopo le lezioni per non vanificare le regole sul distanziamento che invece si seguono in classe. Per queste verifiche si pensa a coinvolgere il mondo del volontariato, magari sotto la regia dei sindaci dei singoli comuni. Gli impegni contenuti nel documento operativo uscito dal tavolo in Prefettura sono validi non solo per la fase del rientro del 50% ma anche per quella, successiva al 15 gennaio, inerente il rientro del 75% della popolazione studentesca.   

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