Alghero, nei guai presidente Assonautica e un altro imprenditore
Uno ha comprato una barca a vela da 207mila e 750 euro, pagandone la metà grazie al finanziamento concesso dalla Regione attraverso i fondi Fesr Por e destinato a sostenere il progetto di un centro polifunzionale per l'organizzazione di corsi professionali di vela, il noleggio di imbarcazioni a vela con o senza skipper e l'organizzazione di escursioni nell'Area marina protetta del Parco dell'Asinara, prevedendo peraltro l'assunzione di un lavoratore con meno di 29 anni d'età. L'altro ha rilevato quella barca e quell'iniziativa.
Nessuno dei due, però, ha mai svolto l'attività grazie alla quale quell'acquisto finanziato al 50% dalla Regione era risultato così vantaggioso. È il motivo per cui la sezione operativa navale della Guardia di finanza di Alghero ha denunciato all'autorità giudiziaria due noti imprenditori, Gavino Secchi, che opera nel settore nautico, e Italo Senes, presidente di Assonautica Nord Sardegna e attivo anche nel mondo delle costruzioni.
I loro nomi compaiono per questa stessa vicenda nella sentenza pronunciata lo scorso 23 settembre dalla Corte dei Conti di Cagliari, che li ha condannati a restituire all'amministrazione regionale i 103mila e 875 euro del finanziamento. Nell'ambito dell'attività investigativa condotta dai finanzieri sono emerse peraltro violazioni amministrative ai fini Iva segnalate all'Agenzia delle Entrate e confermate dal Tribunale di Sassari con sanzioni per oltre 50mila euro. Ora per i due imprenditori si aggiunge la denuncia con l'accusa di malversazione ai danni dello Stato per non aver utilizzato i fondi pubblici allo scopo per cui erano destinati.
Coordinata dal capitano Francesco Mandica, comandante della sezione operativa navale di Alghero, l'attività investigativa delle fiamme gialle ha permesso di sostenere che, tra la data di ammissione al finanziamento e la cessazione definitiva dell'attività commerciale, i responsabili non hanno realizzato alcuna significativa attività d'impresa, che non sono state conseguite le finalità previste dal Fesr, e che in pratica la costosa barca a vela veniva utilizzata solo per attività private di tipo turistico-ricreativo o per la partecipazione a regate sportive.