Regione, più posti letto e 500 nuovi medici in arrivo
Riprende a salire la curva dei contagi in Sardegna, dove nelle ultime 24 ore si registrano 221 nuovi casi e tre decessi. Le tre vittime sono un uomo di 79 anni residente nel nord dell'isola, uno di 85 del Sud e uno di 76 della Città Metropolitana di Cagliari. Per evitare la diffusione del virus in questa seconda ondata, dopo Paulilatino anche Sestu decide di entrare in lockdown: da questa mattina le scuole e gli asili sono chiusi, così come i baby parking, le palestre, biblioteche e piazze attrezzate con giochi. Sino al 29 ottobre poi sono sospese le manifestazioni culturali e sportive e tutti gli eventi pubblici e privati. Il mini lockdown deciso dalla sindaca uscente Paola Secci è legato all'impennata di casi, passati da 15 a 37 in pochi giorni, ma con il timore che i contagi possano salire ancora tra i ragazzi. Domenica scorsa ci sono state comunioni e cresime e ieri è stato ricoverato coi sintomi del Covid uno dei parroci che aveva fatto la preparazione dei sacramenti e le confessioni.
Intanto al Santissima Trinità di Cagliari ha aperto il quarto reparto Covid con 22 posti letto disponibili. Già da ieri notte alcuni pazienti sono stati ricoverati nelle stanze messe a disposizione dalla direzione sanitaria guidata da Sergio Marracini. Attualmente si contano 150 pazienti positivi nei quattro reparti e nella terapia intensiva. La Regione intanto sta implementando i posti nei vari presidi per arrivare a un totale di 402 e anche nuovi reparti Covid. Buone notizie sul fronte del personale sanitario. Il Governo ha dato il via libera per l'assunzione di 500 medici abilitati ma non specializzati. Il bando è prossimo all'uscita e tutti verranno impiegati nei servizi di iegiene pubblica e prevenzione, vitali per il tracciamento dei contagi.
Per quanto riguarda scuole e trasporti, alcuni istituti hanno già adottato un orario flessibile ma per ora in Sardegna, a parte qualche dirigente che pensa a scaglionare gli ingressi come previsto dall'ultimo Dpcm, nelle scuole resta tutto immutato. Le aziende di trasporto pubblico, costrette a fronteggiare la protesta dilagante degli studenti a causa degli assembramenti su bus, pullman e alle fermate, hanno pronto un "Piano B" con l'incremento di mezzi e corse al servizio delle scuole.
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