Oggi secondo round tra sindacati e azienda
Tiene l'export della Sardegna nonostante il crollo verticale del settore petrolifero: nel secondo semestre l'isola registra un calo complessivo delle esportazioni del 66,5% (il triplo del dato nazionale, pari al 27,9%): il valore dei beni esportati tra aprile e giugno è stato di appena 536 milioni di euro contro i 1.600 del 2019, rileva il report di Cna. Quasi tutto il comparto, che rappresenta l'80% dell'export isolano, è guidato dai prodotti della Saras, tra le più grandi raffineria del Mediterraneo che oggi vive una crisi senza precedenti con circa 1.700 lavoratori della fabbrica di Sarroch (Cagliari) per i quali è stato avviato il percorso per la cassa integrazione a rotazione (oggi secondo confronto con i sindacati).
Secondo il rapporto della Cna, il mercato dei combustibili fossili paga fattori legati al calo della domanda mondiale (Cina in primis, e poi tutti gli altri) e alle strategie dei paesi produttori, il prezzo del petrolio (Brent) è crollato del 70% tra il 22 gennaio (la data in cui è stato annunciato il primo contagio a Wuhan) e il 21 aprile, quando ha raggiunto i 19 dollari al barile, salvo poi risalire gradualmente (40 dollari a settembre), ma rimanendo su un livello modesto rispetto alle medie del 2019 (60 dollari).
"Al netto dei prodotti petroliferi raffinati le esportazioni sarde hanno mostrato, nel mezzo della crisi sanitaria, una sorprendente resilienza e sono aumentate del 2,5%, unica regione italiana insieme al Molise - commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale dell'organizzazione - Bene soprattutto il comparto della lavorazione dei metalli, in grado di crescere significativamente e guadagnare importanti quote di mercato durante tutto il periodo di lockdown". Questo settore specifico fa segnare esportazioni per oltre 116 milioni di euro nel secondo trimestre dell'anno: +43% rispetto al 2019. Tiene anche l'agroalimentare anche se con un - 8% rispetto allo stesso periodo del 2019. "Guardando ai prossimi mesi - annunciano i vertici della Cna - se la situazione sanitaria non dovesse precipitare, la congiuntura internazionale potrebbe riservare interessanti opportunità per l'export della Sardegna".
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