"Foto hard non influenti su morte", resta reato diffamazione
Quasi un colpo di scena nel procedimento penale in Tribunale a Tempio Pausania nei confronti dei due giovani di Porto Torres, Mirko Campus, di 26 anni, e Roberto Perantoni, di 31, sul suicidio di Michela Deriu, la barista di 22 anni morta suicida il 4 novembre 2017 a La Maddalena, a casa di un'amica. Secondo la pm Laura Bassani, i due possono essere processati solo per diffamazione mentre cade l'accusa di aver causato il decesso della giovane quale conseguenza di un altro reato. Lo riferiscono i quotidiani sardi dando conto dell'udienza di ieri davanti alla gup Caterina Interlandi che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio.
Campus e Perantoni erano finiti sotto inchiesta quali presunti responsabili del suicidio della barista, avendo offeso la sua reputazione rivelando informazioni confidenziali sulla sua vita privata e sulle sue abitudini sessuali e divulgando video e foto che la ritraevano durante un rapporto sessuale.
Ora, dopo le indagini svolte dai carabinieri di Olbia e Tempio, la pm ritiene che non ci siano gli estremi per procedere con il reato più grave, mantendo la richiesta di rinvio a giudizio per la sola diffamazione. La parola passa adesso agli avvocati di parte civile e ai difensori dei due giovani nell'udienza che si terrà l'11 febbraio 2021.