Più disponibilità a Nuoro, Cagliari e Sassari
La Regione bacchetta i Comuni e l'opposizione in Consiglio regionale. Oggi, prima di arrivare a Nuoro per fare il punto sulla situazione all'ospedale San Francesco, l'assessore della Sanità Mario Nieddu ha dichiarato che "sarebbe bene che i sindaci smettessero di creare allarme perché il sistema sanitario, lo ha dimostrato prima e lo sta dimostrando adesso, è in grado di reggere perfettamente l'urto della pandemia". Quindi, ribadisce, "anziché creare allarme, facciano il proprio lavoro e vigilino sulle proprie comunità, alcuni in questo periodo non l'hanno fatto".
Nieddu è molto duro anche con l'opposizione in Consiglio regionale che due giorni fa aveva depositato una mozione per la convocazione urgente dell'Aula con all'ordine del giorno "il sistema sanitario al collasso". "Appena vedono che c'è qualche difficoltà rialzano dubito la posta e tirano fuori gli artigli - sostiene - anziché essere solidali col sistema non vedono l'ora di aggredire, e questo è un atteggiamento altamente irresponsabile".
SINDACI, CALIBRARE INTERVENTI. "Spiace cogliere un malcelato nervosismo nelle parole dell'assessore alla Sanità Mario Nieddu a cui mai, nei durissimi giorni del lockdown, i sindaci sardi e Anci Sardegna hanno fatto mancare la collaborazione per limitare il propagarsi della pandemia". Lo afferma il presidente dell'Anci Sardegna Emiliano Deiana, replicando all'assessore Nieddu.
"I sindaci sardi, durante e dopo il lockdown - aggiunge - hanno attuato non a parole ma con i fatti il principio della leale collaborazione fra istituzioni sia nell'affrontare la crisi sanitaria che quella economica e sociale. I sindaci non hanno interessi di parte da tutelare, ma interessi generali delle comunità a partire Deiana afferma di avere "espresso pubblicamente" le sue preoccupazione sull'evoluzione della pandemia in Sardegna "non per fare 'allarmismo' come, commettendo un clamoroso errore di miopia istituzionale, sostiene l'assessore, ma per richiedere di calibrare interventi e per far prendere coscienza a tutta la collettività sarda dei rischi a cui potremmo andare incontro se non si torna a comportamenti responsabili da parte di tutti".
"Abbiamo invece fatto notare anche recentemente le difficoltà dei sindaci nell'avere in tempi decenti da ATS gli esiti dei tamponi processati al fine di concorrere positivamente, e ritorna la leale collaborazione - aggiunge - a tracciare adeguatamente i contatti dei positivi senza far trascorrere le settimane". "Abbiamo posto la necessità che non siano i sindaci a imporre dei "lockdown" locali come sta avvenendo ad Orune, Gavoi e Aidomaggiore, ma che ci sia una strategia condivisa poichè il virus non ha confini: se non si ragiona con Bitti, Nule e altre comunità il lockdown di Orune rischia di essere fine a se stesso; lo stesso vale per Gavoi: bisogna ragionare con Ollolai, Lodine e Fonni se si vuole essere efficaci sul livello territoriale".