Sorrisi dietro mascherine, dubbi su carenza docenti e trasporti
di Stefano Ambu
Ritorno in classe per circa duecentomila studenti in Sardegna. Ma alcune scuole hanno anticipato l'ingresso ieri e altre invece apriranno dopo la sanificazione dei seggi. La scuola modello per la partenza quest'anno è stato l'istituto comprensivo di via Stoccolma a Cagliari. Accessi scaglionati e a distanza. E molti sorrisi.
Davide, quinta C, è contento. "Bello - ha detto prima di entrare in classe - rivedere i compagni di scuola dopo tanto tempo". Presente all'esordio nella scuola di GenneruxI il direttore scolastico regionale Francesco Feliziani. Già alle prese con alcuni casi di Covid a macchia di leopardo nell'isola. "Abbiamo un protocollo - ha spiegato - che scatta ogni volta che si verifichi un caso. Abbiamo lavorato duramente quest'estate.Rimane qualche problema per quanto riguarda gli organici e l'arrivo dei banchi monoposto. Ma stiamo facendo il possibile per risolvere tutto nel migliore dei modi".
In via Stoccolma il piano per la prima campanella ha funzionato bene. Percorsi obbligatori, sanificazione su una sagoma a misura di bambino. E poi in classe per le prime istruzioni delle maestre. Non ci sono ancora banchi monoposto. E le insegnanti non esitano a usare il metro per verificare il rispetto delle distanze. "Gli accessi al piano terra - spiega la dirigente scolastica Maria Marcella Vacca - sono personalizzati per ogni classe. E per la ricreazione ci sono spazi e tempi appositi per ogni classe. È un giorno di rinascita: la scuola per così tanto tempo senza studenti non ci piaceva".
La maestra di sostegno Antonella Demontis pronta al nuovo anno: "cercheremo di eliminare la barriera della mascherina anche con lo sguardo - ha detto - bisogna rispettare le regole, ma cercare di aiutare soprattutto gli studenti più fragili. Questa è la giornata della felicità è del sorriso". E i genitori? Non rimpiangono la didattica a distanza: "Importante il ritorno in classe, fondamentale socializzare - spiega Pino Aquila, papà di un bambino di quinta e membro coordinamento presidenti consiglio di istituto - Il sistema scolastico è organizzato, ma sono preoccupato per i trasporti: è stato fatto tantissimo, sarebbe opportuno evitare un secondo lockdown".
Preoccupazione? "Le indicazioni sono chiare - spiega Manuela Simbula, presidente del consiglio di istituto e mamma di uno studente - se mai ci dovesse essere un caso di Covid, sarà un caso fortuito. Una lunga attesa, ma tanta speranza per i ragazzi. Avevano vite piene e si sono ritrovati chiusi in casa. Felici di vederli con questo entusiasmo. Un nuovo entusiasmo".
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