Maltempo: dopo la tempesta, ora conta dei danni

Sardegna

A Cagliari chiuso al traffico per allagamenti viale Diaz

Dopo la tempesta di pioggia e vento che ieri si è abbattuta per gran parte della giornata su Cagliari e il sud Sardegna, oggi è il giorno della conta dei danni. Molte strade sono ancora impraticabili - stamattina la centralissima viale Diaz a Cagliari era ancora chiusa al traffico - case, negozi e uffici allagati.

I sindaci dei centri più colpiti dal maltempo stanno valutando in queste ore se chiedere lo stato di emergenza, mentre sopralluoghi sono stati effettuati dall'assessore regionale della Difesa dell'Ambiente, con delega alla Protezione civile, Gianni Lampis. Oltre a Cagliari, colpiti alcuni paesi del Sulcis Iglesiente e del Campidano. A Capoterra, a 20 km dal capoluogo, un Comune particolarmente fragile dal punto di vista idrogeologico e ferito in passato da alluvioni con vittime e danni ingenti all'intero territorio, ha tracimato il rio San Girolamo, responsabile delle vecchie inondazioni.

A Villamassargia, nel Sulcis, il Municipio ha subito danni ingenti. La furia dell'acqua ha allagato diverse stanze: l'edificio è inagibile ed è stato chiuso e c'è il rischio che anche importanti documenti di archivio - come ha spiegato la sindaca Debora Porrà - possano andare persi. E sono tante le manifestazioni e spettacoli dal vivo annullati tra ieri e oggi a Cagliari e provincia.

Ieri la stazione meteo dell'Aeronautica militare di Decimomannu ha rilevato oltre 30 mm di pioggia in una sola ora (dato di un'intera giornata autunnale), mentre secondo Sardegna Clima Onlus a Carbonia sono caduti 64,8 millimetri di pioggia quando, in tutto settembre dello scorso anno ne erano caduti 43 millimetri. A Cagliari ne sono stati registrati 75,6 contro i 38 del settembre 2019.

CROLLA TORRE DEL SALE A MOLENTARGIUS. Cambia definitivamente lo skyline del Parco di Molentargius. È crollata ieri, durante il ciclone che si è abbattuto su Cagliari, la vecchia torre che reggeva il nastro trasportatore delle saline, quando l'impianto era in funzionae. Era alta circa 30 metri e rappresentava l'ultimo baluardo emblematico, il simbolo della storia del sale perché svettava sul grande impianto di archeologia industriale. A darne notizia è stato Marcello Polastri, ex presidente fondatore di sodalizi culturali come Sardegna Sotterranea, consigliere comunale e amante esperto della storia della Sardegna che definisce la vicenda: "un crollo sospetto, per tanti motivi".

È stato lui a girare in diretta, ieri sera, un video diventato virale su Facebook. Ed ora le associazioni Gruppo Cavità Cagliaritane Onlus, ed Esplora Sardegna stanno chiedendo a gran voce perché ciò sia accaduto, e auspicano un'indagine in tal senso. "Abbiamo scritto alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per sapere se questo bene fosse vincolato, e se non lo era perché. Andremo avanti con gli esposti a Carabinieri ma non solo - affermano gli ambientalisti - perché ci risulta che questo bene, per il codice del paesaggio, andava tutelato e così evidentemente non è stato. Ora chi lo rimetterà in piedi? ". "Al Consiglio comunale di Cagliar - dice Polastri - i chiederò che si discuta su Molentargius, anche in termini di archeologia industriale e non solo di ambiente da tutelare come d'altronde dev'essere, ma evidentemente qualcosa non funziona".

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