Attesa per sapere se potranno sbarcare oppure tornare indietro
di Manuel Scordo
La nuova normativa europea che oggi ha aperto le frontiere internazionali è entrata in vigore mentre loro erano in volo dal Colorado per l'Italia e forse non sapevano che le regole gli avrebbero impedito di trascorrere una vacanza in pieno relax nel sud della Sardegna. Lo hanno scoperto appena atterrati all'aeroporto di Cagliari-Elmas, quando hanno mostrato i passaporti alla Polizia di frontiera e adesso dovranno tornare a casa. È la disavventura ai tempi del coronavirus vissuta da un gruppo di turisti Usa. Questa mattina il loro aereo privato proveniente dal Colorado è atterrato normalmente in Sardegna. Una decina le persone a bordo che, raccolti i pochi bagagli, si sono presentati ai varchi per i controlli di frontiera ed è proprio in quel momento che sono iniziati i problemi. L'Unione europea, infatti, ha riaperto oggi le sue frontiere esterne a 15 paesi terzi (Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e la Cina, soggetta alla conferma della reciprocità), ma ha lasciato fuori per il momento altri Paesi, come Stati Uniti appunto, Russia a Brasile. Cinque dei viaggiatori erano proprio statunitensi e quindi, secondo la nuova norma, non potevano nemmeno lasciare gli Stati Uniti per qualsiasi destinazione europea. Tutta la comitiva è stata fermata in attesa di capire se potessero rimanere in Sardegna oppure dovessero ripartire. Sono stati accolti nel terminal dell'Aviazione generale della Sogaer in attesa di conoscere il destino delle loro vacanze. I cinque cittadini Usa dovranno tornare a casa - il volo dovrebbe ripartire in serata - mentre gli altri hanno la possibilità di trascorrere le vacanze in Sardegna, ma non prima di aver passato il periodo di quarantena, 14 giorni osservando il mare di Sardegna ancora solo dalla finestra.
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