Occupazione -2,1% , 66mila lavoratori senza copertura cig
DI STEFANO AMBU
Impatto devastante del Covid sull'economia dell'isola nei primi mesi del 2020. Con il Pil che potrebbe diminuire del 10%. Lo dice il rapporto annuale della Banca d'Italia sulla situazione in Sardegna. Inevitabile, visto che il lockdown ha riguardato i due quinti del valore aggiunto dell'industria manifatturiera e oltre il 20% nei servizi.
Gravi le ripercussioni sul lavoro: "Soprattutto per la forte presenza - ha detto il direttore della Sede di Cagliari della Banca d'Italia - di 'stagionali' nel settore del turismo". E proprio il settore più colpito può essere la chiave della ripresa in tutta l'economia della Sardegna. La riduzione delle prenotazioni per le vacanze si aggira intorno al 50%. A risentirne maggiormente dovrebbe essere il turismo internazionale. Colpiti hotel, ristoranti, locali notturni.
"Se ci dovesse essere ripresa - ha detto Fasano - le ripercussioni si estenderebbero a tutta l'isola. Forse è il momento giusto per trovare in generale fonti alternative al carbone e accelerare il processo già in atto". Stress finanziario per le imprese: le aziende sarde a rischio liquidità nei settori chiusi sono pari quasi a un quarto. L'emergenza ha colpito soprattutto le produzioni metallifere e l'edilizia. Per quanto riguarda il lavoro, l'Inps - si legge nella relazione - stima che ci siano 66mila dipendenti senza "copertura" di ammortizzatori. Circa 111.000 i sussidi erogati nei confronti dei lavoratori autonomi con il bonus di 600 euro.
Nel primo trimestre l'occupazione è diminuita del 2,1%. E, alla fine di maggio, il numero dei nuovi contratti era inferiore di circa 44mila rispetto allo stesso periodo del 2019, oltre il 49% in meno. Sono stati mesi in cui le famiglie hanno frenato anche sul fronte dei crediti: poco dinamico il mercato degli immobili e quello delle spese durevoli. Il rapporto prende in esame anche le iniezioni di risorse per il sistema sanitario con l'aumento del 15% dei posti in terapia intensiva. Ma attenzione: la Banca d'Italia avverte che ci saranno ripercussioni sui bilanci dei Comuni sardi "che dovranno sostenere perdite di feriti a fronte di spese in gran parte incomprimibili".
Il rapporto si sofferma anche sul 2019, l'anno pre covid. La pandemia ha colpito una Sardegna con il Pil in leggera crescita (più 0,2%) già in decelerazione rispetto all'anno precedente. Nel 2019 avevano rallentato i consumi delle famiglie e gli investimenti delle imprese industriali. E le vendite all'estero, dopo l'ascesa del 2018, erano diminuite. Fatturati giù nella chimica e nel petrolifero, su invece l'alimentare anche grazie agli sbocchi oltre confine. Il terziario, turismo compreso, era cresciuto. Anche se con minore forza rispetto agli anni precedenti. Ora, però, bisognerà rifare tutti conti.
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