Bimbo segregato in casa, la difesa chiede clemenza

Sardegna

Battute finali del processo a Tempio contro genitori e zia

(ANSA) - TEMPIO PAUSANIA, 15 GIU - "Richieste eccessive da parte della Procura, chiediamo una condanna equa e clemente".
    Così in tribunale a Tempio Pausania la difesa dei genitori e della zia del bambino di 11 anni segregato e maltrattato nella casa di famiglia, una villetta ad Arzachena. Gli avvocati Marzio Altana e Alberto Sechi hanno replicato alle richieste dei pm Luciano Tarditi e Laura Bassani, che hanno sollecitato per i tre imputati una condanna a 15 anni: 12 per il sequestro e 3 per i maltrattamenti. Trattandosi di un processo con rito abbreviato, le pene complessive si riducono a 10 anni. Secondo i difensori, le responsabilità ammesse dai genitori andrebbero giudicate in modo diverso rispetto alla confessione della zia, tenendo conto di come si è sviluppata la vicenda. L'avvocato Altana, che tutela il padre del bambino, ha spiegato al gip Marco Contu che l'uomo avrebbe avuto un ruolo marginale: seppur consapevole delle punizioni che venivano inflitte al figlio come metodo correttivo, era di fatto esautorato dall'educazione del figlio, su cui decidevano la moglie e la cognata. "I nostri assistiti hanno riconosciuto le loro responsabilità e sono profondamente addolorati per l'accaduto - spiega il legale - riteniamo che le richieste dei pm siano eccessive e che i ruoli all'interno della vicenda vadano distinti, ma abbiamo fiducia nelle decisioni che assumerà il giudice". (ANSA).
   

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