Sindacopoli nell'Oristanese, maxi sequestro beni per 9mln

Sardegna

Confiscati a ingegnere finito in inchiesta su appalti truccati

Beni per quasi nove milioni di euro sono stati confiscati all'ingegnere di Desulo Paolo Salvatore Pinna, coinvolto nella maxi inchiesta su Sindacopoli, un giro di appalti truccati in Sardegna scoperto 4 anni fa. I beni sequestrati, secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza di Oristano, sarebbero stati accumulati dall'ingegnere proprio attraverso le gare pilotate. Il sequestro, richiesto dal Tribunale di Nuoro, è diventato esecutivo dopo la decisione della Corte di Cassazione.

"Nel tempo ha accumulato ricchezze e tenuto un tenore di vita sproporzionato rispetto ai suoi profili reddituali". Così la Gdf descrive Pinna, al quale sono stati confiscati beni per oltre 8,6 milioni di euro. Sotto chiave in via definitiva sono finiti conti correnti, quote sociali di tre società, terreni e immobili di pregio nei comuni di Cagliari, Aglientu, Palau e San Teodoro, quattro auto e una moto.

L'ingegnere è ritenuto la figura centrale dell'inchiesta Sindacopoli, culminata il 28 aprile 2015 con gli arresti in carcere e ai domiciliari di venti tra amministratori pubblici e professionisti accusati a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d'asta,corruzione e concussione, tutti reati finalizzati alla spartizione di incarichi professionali e appalti pubblici. A capo del giro, secondo il pm di Oristano Armando Mammone, che coordinò le indagini, c'era Pinna: insieme ad altri indagati avrebbe preteso dalle società che si aggiudicavano le gare il 3% dell'importo a base d'asta.
   

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