Fase 2: ridotto mercatino all'aperto Sassari, monta protesta

Sardegna
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Stalli passano da 110 a 80, manifestazione ambulanti in piazza

È uno dei mercatini settimanali più grandi della Sardegna, ma anche tra i più longevi. Dal 1985 piazzale Segni, a Sassari, l'enorme parcheggio che domina la cittadella sportiva tra lo stadio Vanni Sanna e il PalaSerradimigni, anello di congiunzione tra i quartieri di Luna e Sole, Lu Fangazzu, Prunizzedda, Monte Bianchinu, Serra Secca e Carbonazzi, il lunedì mattina si trasforma in una grande area che ospita commercianti ambulanti dei settori merceologici più disparati.

Ora però l'emergenza sanitaria impone una rivoluzione che rischia di tagliare fuori qualcuno e di scontentare l'intera categoria. Per questo oggi in tanti hanno manifestato, chiedendo di essere ascoltati, di essere coinvolti nelle scelte. Il piano ipotizzato dal Comune di Sassari prevede la riduzione del numero degli stalli: dai 110 attuali a 80. Alle 30 attività per cui non ci sarebbe spazio, verrebbe concessa un'area di vendita alternativa in altre zone della città: via Venezia e via Pirandello, a ridosso dei giardini pubblici di Rizzeddu e del Monte Rosello, o il mercato civico.

Ma la revisione del regolamento di assegnazione degli stalli operata da palazzo Ducale per ragioni di sicurezza sanitaria non convince i diretti interessati. "Così non si può lavorare", lamentano gli ambulanti sebbene si tratti di una scelta provvisoria. "È indispensabile trovare un accordo - dicono gli operatori - l'amministrazione ci ascolti e ci coinvolga".

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