Frase "infelice" consigliera di Fi a collega Pd, poi si scusa
"È assente ed è andata via per un impegno di lavoro? Alle 10? E cosa deve fare, la battona in via Genova?". Giulia Derosas, consigliera comunale di Olbia, esponente di Forza Italia, non si era accorta di avere il microfono acceso. La sua uscita, rivolta alla collega Patrizia Desole del Partito Democratico, è andata in diretta streaming sui canali del Comune di Olbia che trasmettevano la seduta del Consiglio, scatenando un polverone politico e mediatico, con tanto di richiesta di dimissioni e pubbliche scuse.
Il fatto è successo ieri sera: poco dopo le 22 il presidente del consiglio Giampiero Mura ha fatto l'appello per accertare che la riunione fosse ancora valida. Ha chiamato più volte l'esponente dem, che peraltro è responsabile dei Centri anti-violenza di Olbia e Oristano. Il suo capogruppo, Rino Piccinnu, spiega che era andata via per impegni professionali. A quel punto il commento della consigliera azzurra, che scatena la bagarre tra proteste, giustificazioni, minimizzazioni e attacchi che si rincorrono sul web, rimbalzando sui social e finendo sui telefonini.
"Il presidente Mura tenta di derubricarla a una battuta, ma è un'affermazione deprecabile", dicono dall'opposizione. Poi la minoranza chiede le dimissioni di Derosas. "Mai più nella mia vita potrà capitare un episodio del genere, sono profondamente mortificata, è stata una battuta infelice, inqualificabile, porgo le mie scuse più sincere alla collega consigliera Patrizia Desole - dice l'interessata - Non voglio giustificarmi, per la vita e l'onore di una persona quella frase non è giustificabile, ma mi preme specificare che non penso assolutamente ciò che ho detto".
Un momento particolare, spiega, c'è "lo stress accumulato in questo periodo di forte tensione emotiva", aggiunge. "Purtroppo non posso tornare indietro, l'unica cosa che posso fare è porgere le più sincere scuse, che arrivano dal profondo del mio cuore - conclude Giulia Derosas - e chiedere alla collega Desole di accettarle".
DESOLE, "QUESTA E' CULTURA DEL NON RISPETTO" - "Le offese nei miei confronti? Siamo ancora lontani dall'affermazione della cultura del rispetto e del riconoscimento delle donne, per sgretolare stereotipi e pregiudizi non basta operare a livello normativo". Così Patrizia Desole, consigliera comunale olbiese del Partito democratico, destinataria della frase pronunciata in diretta streaming durante la seduta di ieri dalla collega Giulia Derosas di Forza Italia, finita nella bufera politica e mediatica.
"Addolora che una giovane politica, esempio per altre giovani, esprima una sub-cultura del non rispetto, primitiva e triviale, con frasi ingiuriose contro un'altra donna - commenta Desole - nella massima istituzione cittadina e senza cognizione della gravità di tali affermazioni". La consigliera si sente spinta "a rafforzare il mio impegno" e intanto "spero che chi amministra la città colga l'occasione per riflettere e mettere in campo azioni fattive di cambiamento.
E ausoica che esternazioni del genere non sono una distrazione o una leggerezza momentanea, ma il sintomo di una cultura patriarcale, maschilista e sessista". Pronta a battersi per una collettiva "assunzione di responsabilità e cambio di passo, con le parole ma anche coi fatti", Patrizia Desole ringrazia "chi ha mostrato vicinanza e solidarietà" nei suoi confronti.
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