Bari Sardo sede Usca, Sindaco "non informati"

Sardegna
@ANSA

"Andavano coinvolti i cittadini che ora chiedono lumi su rischi"

Bari Sardo, centro turistico di eccellenza nella costa orientale della Sardegna, quest'anno avrà all'interno della marina un Centro di Unità Speciale di continuità assistenziale (Usca) per l'emergenza coronavirus e servirà tutto il territorio ogliastrino: un'area di 50mila abitanti per il momento covid-free. Saranno i locali della guardia medica turistica a ospitare il centro da cui si muoveranno 4 medici e 3 infermieri, per gestire a domicilio i pazienti eventualmente affetti da coronavirus, dimessi dalle strutture ospedaliere o in isolamento domiciliare.

Dell'istituzione del centro a Bari Sardo, decisa dall'Ats e della Assl di Lanusei però, non è mai stato informato ufficialmente il sindaco del paese Ivan Mameli:"Di questa decisione - scrive il sindaco in due lettere successive al direttore della Assl di Lanusei Andrea Marras, ai sindaci e al presidio ospedaliero Nostra Signora della Mercede - quest'amministrazione non ha avuto dalle competenti autorità, alcuna comunicazione ufficiale.

Se infatti nessun ruolo decisionale in merito alla scelta del sito spetta al Comune di Bari Sardo (lo stabile è di proprietà della Assl) ci era dovuta un'informazione in merito, trattandosi si una struttura ubicata in questo territorio comunale. In sede di Conferenza Socio Sanitaria con i sindaci, la Assl territoriale e l' Ats - porsegue Mameli - è sempre stata affermata la condivisione per la gestione dell'epidemia. Risulta pertanto 'inconsueta' la modalità adottata per l'individuazione del sito Usca a Bari Sardo".

Mameli pone delle domande alle autorità competenti: "Sono convinto che il presidio darà alla comunità un servizio positivo, ma allo stato attuale nulla sappiamo - premette il sindaco in un colloquio con l'ANSA - Andavano invece coinvolti i cittadini, che ora chiedono se correranno rischi, come verranno svolte le attività, quale sarà la durata del presidio e se sarà confermata o meno la presenza della guardia medica per l'imminente stagione turistica. Lo chiedono in particolare i titolari delle strutture ricettive, per poter inserire o meno il servizio nella propria offerta turistica. Tutti qui abbiamo diritto a una risposta che però non arriva". Sul punto quattro consiglieri regionali dei Riformatori, Michele Cossa, Alfonso Marras, Aldo Salaris e Giovanni Antonio Satta, hanno presentato una interrogazione in Consiglio regionale.

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