Chieste misure straordinarie, aiuti e cassa integrazione
Cinema sardo in ginocchio per la crisi da coronavirus: serve un sostegno straordinario da parte della Regione. È l'appello di un coordinamento spontaneo formato da otto associazioni e sigle alla Giunta Solinas. L'aiuto - questo il contenuto del Sos - deve essere destinato alle società di produzione, ai lavoratori. E coinvolgere anche i cinema che hanno dovuto chiudere del tutto l'attività.
Le richieste riguardano l'istituzione di un fondo a tasso agevolato, il rinvio di 12 mesi dei più gravosi adempimenti, accesso agevolato per le imprese agli ammortizzatori sociali, aiuti speciali per i festival e tante altre misure per dare una mano in questo complicato momento. "Lo stop alle attività - spiegano gli operatori del settore - colpisce centinaia di maestranze già impiegate su produzioni nazionali e internazionali attive nell'isola. Alcuni colleghi sardi han dovuto abbandonare set e produzioni attive anche nella penisola e far rientro in Sardegna".
La Regione - in particolare l'assessore della Cultura Andrea Biancareddu - ha risposto punto per punto all'appello. Ma il cinema sardo ha bisogno di fatti. "Nonostante la sua risposta - questa la contro replica del settore - ci dia fiducia in un momento in cui grande è la preoccupazione per la conservazione di posti di lavoro che sono cresciuti in questi anni intorno al cinema, temiamo il rischio che, se le misure di sostegno dovessero tardare, la crisi economica figlia della pandemia coinvolga fatalmente il settore nonostante le buone intenzioni". Sigle e associazioni per questo vogliono "conoscere al più presto modalità e tempistiche delle misure allo studio".