Sardegna pronta per la Fase 2
La Regione Sardegna avvierà questa settimana "una grande indagine epidemiologica" per comprendere al meglio il grado di diffusione del coronavirus e verificare la possibilità di un'apertura sempre maggiore e progressiva delle attività. Lo ha dichiarato il presidente Christian Solinas durante il punto stampa in videoconferenza. L'indagine, ha soiegato il givernatore, sarà predisposta secondo "criteri scientifici e statistici certi e necessari per avere un dato attendibile".
Questo, ha precisato, "non significa che somministreremo 1,6 milioni di tamponi a tutti sardi, visto che ogni tampone ha un costo piuttosto elevato". Ma "è possibile fare una campionatura statisticamente rilevante, per esempio, comune per comune o fascia d'età per fascia d'età, prendendo anche in considerazione singoli paesi di popolazione limitata per avere in proiezione un dato che riguarda tutti i cittadini sardi. Si tratta chiaramente di un metodo funzionale al passaggio alla cosiddetta Fase 2.
"OTTIMISTA SU RIAPERTURA MA NIENTE FRETTA"- Solinas si è detto ottimista rispetto agli studi dell'Osservatorio nazionale della Sanità e della Fondazione Gimbe che fotografano la Sardegna come una delle prime Regioni Covid free già dalla fine di aprile. "Queste ottime proiezioni, come anche i risultati odierni che danno cionto di un numero di casi guariti superiore a quello dei positivi non sono frutto del caso ma - ha chiarito - del risultato delle misure dure e necessarie messe in campo". In ogni caso serve prudenza: "Lo stesso direttore dell'Osservatorio, Ricciardi - ha ricordato il governvatore - dice che sarebbe un errore anticipare le riaperture, cancellando i sacrifici fatti, occorre uno studio attento e mirato che ci consenta di ripartire evitando contagi di ritorno".
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