Cualbu, serve terapia d'urto e aiuti a settore in crisi
Coldiretti conferma perdite stimate in oltre il 70% del fatturato negli agriturismo, dopo il lockdown a Pasqua e Pasquetta..In Sardegna ci sono 675 agriturismo che fanno ristorazione (dati Laore), 150 dei quali sono Campagna Amica. Il 60% delle aziende agrituristiche si trova nelle aree interne e in zone collinari, che proprio in questo periodo vengono prese d'assalto da turisti locali e provenienti da altre regioni o dall'estero.
"Serve una terapia d'urto per cercare di arginare le gravi perdite - sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - per questo chiediamo alla Regione il riconoscimento dello stato di emergenza come già hanno fatto in altre Regioni. Gli agriturismo, la maggior parte dei quali si trovano nelle zone interne e isolate, sono anche impossibilitate a riconvertire le loro attività con la consegna a domicilio dei pasti per esempio ed anzi, essendo delle aziende agricole vedono aggravarsi le perdite dal conseguente blocco delle vendite dei propri prodotti spesso destinati alla ristorazione e ai turisti che lo frequentano". "Per le nostre attività, anche se importanti, non sono sufficienti le misure del decreto Cura Italia dedicate all'agricoltura - precisa Michelina Mulas, presidente regionale Terranostra, associazione degli agriturismo Coldiretti - sono necessari dei sostegni economici in tempi brevi".
Coldiretti ha già presentato al Governo una serie di misure necessarie per ripartire come l'abolizione della tassa di soggiorno, la semplificazione burocratica e una campagna di comunicazione a favore del made in Italy e del turismo. "Misure secondo noi fondamentali per ripartire e che vanno già programmate ma adesso, come abbiamo chiesto per tutte le altre aziende agricole è necessaria liquidità per garantirne la sopravvivenza - aggiunge il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - Chiediamo un sostegno anche ai Comuni ad esempio con interventi di agevolazione sulla Tari".