Vertice dopo proteste per aumento tariffe del 25%
"Lo scenario è preoccupante e il Governo deve intervenire subito". Così l'assessore dei Trasporti Giorgio Todde al termine del tavolo con le compagnie di navigazione convocate per discutere del caro tariffe determinato dall'entrata in vigore della direttiva Ue che taglia lo zolfo nei caraburanti. "Quello che si sta verificando è grave - spiega - tantissimi autotrasportatori hanno manifestato di voler abbandonare l'import-export della Sardegna". Per l'esponente della Giunta Solinas, "la riunione è stata costruttiva: le compagnie ci hanno raccontato quello che si è verificato". Cioè un rincaro delle tariffe fino al 25-30% che "non possiamo permetterci - avverte Todde - perché va a incidere sul consumatore finale che è il cittadino sardo".
Intanto, annuncia l'assessore, "col collega siciliano abbiamo chiesto un incontro con il ministro, speriamo che a giorni ci convochino per affrontare questa situazione". Il Governo cosa potrebbe fare? "Serve un incentivo statale", chiarisce Todde. E' anche vero, precisa, "che la direttiva è del 2016, il governo sarebbe già dovuto intervenire con le compagnie per l'adeguamento, o installando le centrali elettriche nei porti per evitare che le navi restino accese. Questo, però, non è stato fatto". Alla riunione hanno partecipato i vertici di Moby-Tirrenia, Grimaldi Lines, Gnv-Grandi navi veloci, Corsica Ferries. Presenti anche i rappresentanti di Assoarmatori e Confitarma.
COMPAGNIE, AUMENTI INEVITABILI. "Una tonnellata di carburante costava 240 euro prima del 31 dicembre, ora ne vale 540". In questo modo Massimo Mura, ad di Moby Cin, ha spiegato perché "gli aumenti delle tariffe dei trasporti marittimi erano inevitabili". Quindi, ha aggiunto al termine del tavolo con le altre compagnie di navigazione convocato dall'assessore dei Trasporti Giorgio Todde, "se prima per far partire una nave ci volevano diecimila euro, oggi si può arrivare fino 20mila". Comunque, ammette Mura, "la direttiva Ue che prescrive la riduzione di zolfo nei carburanti era nota dal 2016 e nel nostro settore non arriva a sorpresa". "Un tavolo col ministro c'è già stato la scorsa settimana per affrontare argomento - ricorda l'ad di Moby - ora attendiamo i prossimi step". Per Matteo Cattani di AssArmatori una soluzione esiste ed è "una comunicazione chiara al mercato, una consapevolezza condivisa da parte di tutti gli attori, inclusi gli organi amministrativi e politici, cosicché ci sia tranquillità lungo la filiera e non vi siano incomprensioni tra gli operatori, in modo che ognuno possa avere la possibilità di adeguare il proprio servizio".