Investe e uccide pedone, arrestata

Sardegna
@ANSA

Incidente nel nord Sardegna, vittima un pensionato piemontese

di Gian Mario Sias

Le strade italiane sono sempre più insicure e si contano ancora vittime. Dalla Sardegna arriva solo l'ultimo di un lungo elenco di decessi causati da abusi e condotte che vanno ben al di là della casualità o dell'imprudenza. Paolo Canavese, 76 anni, originario di Cuneo ma residente da anni a Trinita d'Agultu, tra la Gallura e la bassa valle del Coginas, ieri sera è stato travolto e ucciso da un'auto a Badesi, centro vicinissimo al luogo in cui abitava, nell'estrema provincia di Sassari. È stato investito da una donna, M. P., di 40 anni. Le indagini cui è stata sottoposta su disposizione della Procura di Tempio Pausania, eseguite dai carabinieri della compagnia di Valledoria, hanno accertato la sua positività al test per il rilevamento delle sostanze stupefacenti. La morte del pensionato è dunque l'ennesima in poco tempo provocata dall'incoscienza. La guidatrice si trova ora agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio stradale. Secondo i riscontri dei militari dell'Arma, l'anziano stava attraversando sulle strisce pedonali in compagnia di un'altra persona e dopo aver superato la mezzeria della carreggiata è stato travolto dalla Volkswagen Polo guidata dalla donna. Lei si è subito fermata a prestare soccorso e ha chiamato il 118. Il pensionato è poi morto sull'ambulanza che lo trasportava all'ospedale Santissima Annunziata di Sassari. Due sere prima, il 6 gennaio, un ubriaco aveva investito e ucciso due donne davanti a una discoteca di Senigallia, in provincia di Ancona. Era stato lo stesso investitore a chiamare i soccorsi prima di definirsi "distrutto per l'accaduto". Quella stessa sera era salito a sette il bilancio della strage di Lutago, in Alto Adige, dove sabato notte un'automobile ha investito una comitiva di giovani turisti tedeschi davanti al loro albergo, in valle Aurina. Il giovane di 27 anni che era alla guida dell'auto che li ha uccisi era finito sotto choc all'ospedale di Brunico, nel reparto di Psichiatria. L'ha lasciato solo per essere trasferito in carcere: era stato trovato con un tasso alcolemico quattro volte superiore ai limiti di legge e per questo accusato di omicidio stradale e lesioni stradali. Sarà la giustizia a stabilire di cosa sono responsabili, ma il loro pentimento tardivo non cancellerà una strage cui ogni giorni si aggiunge una vittima.

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