All'Exma la mostra spiazzante di Sini

Sardegna
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Quarant'anni di lavori in una mostra dai forti contrasti

(ANSA) - CAGLIARI, 5 LUG - Una mostra che spiazza. Entri e c'è un'acquasantiera. Ma dentro l'acqua è frizzante. Poi c'è una bella sedia a dondolo in legno. Ma a guardarla bene è una sedia elettrica. C'è pure un confessionale. Però sul ripiano dell'inginocchiatoio c'è un libretto che non è la Bibbia: è il libro rosso di Mao. Per non parlare del coniglio che tiene sulla zampa un coltellaccio.
    Si gioca anche sui contrasti la mostra di Danilo Sini, artista sassarese, inaugurata questa sera all'Exma di Cagliari.
    "Diversi lavori - spiega Sini all'ANSA - giocano sullo svuotamento e rovesciamento dei simboli. D'altra parte viviamo anche in una società un po' ipocrita".
    La mostra è intitolata Al limite del senso. La personale, che si potrà visitare sino al 22 settembre, è curata da Gianni Murtas. "Raccoglie opere dalla metà degli anni Ottanta- spiega Murtas - sino a oggi. È una mostra che attraverso tante tecniche- fotografie, pitture, installazioni, prova a restituire tante sfaccettature dell'arte contemporanea".
    Molti i materiali riciclati: pezzi di asfalto, lenzuola di un vecchio orfanotrofio e manifesti degli anni passati ritrasformati in carta e ridipinti.
    Sini ha iniziato la sua attività artistica negli anni Ottanta e, nel 1986, è stato segnalato alla Biennale Giovani. Proprio a quel decennio risalgono le opere che uniscono televisione, allora vero e proprio totem delle case degli italiani, e dissacrazione alla Andy Warhol. Anzi in un lavoro appare sullo schermo proprio il profeta della pop art. (ANSA).
   

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