Ex Desperate Housewife impegnata con #TimesUp, presto regista
di Francesco Gallo
Eva Longoria, 44 anni, è pericolosamente piccola e piena di quell'anima messicana, latina, che ti incanta e ti fa sentire un po' a casa. L'attrice, che per molti sarà sempre Gabrielle Solis, ovvero la più disinvoltamente femminile tra le quattro protagoniste della serie Desperate Housewives - una donna capace di rasare in abito lungo il prato della sua casa pur di nascondere al marito che il suo giovane amante giardiniere non ha fatto il suo dovere - è oggi a Forte Village alla seconda edizione del Filming Italy Sardegna Festival diretto da Tiziana Rocca, dove riceverà stasera il premio Humanitarian Filming Italy Award. Attrice, regista, produttrice e, da poco, mamma la Longoria, impegnata da sempre a fianco delle donne (è tra l'altro co-fondatrice di #TimesUp) racconta il suo rinnovato impegno a favore dei diritti delle donne, la sua prossima regia e parla del presidente Obama, del muro messicano, ma poi torna alla serie tv che l'ha resa famosa riconoscendole un'anima proto-femminista, mentre sul destino dell'uomo oggi replica con ironia: "Non ho certo tempo di occuparmi di uomini".
"Desperate Housewives rappresenta dieci anni della mia vita - dice con malinconia - Interpretavo una donna molto diversa da me, ma questa serie, con protagoniste quattro donne, ha mostrato come un mondo tutto femminile possa diventare alla fine un successo mondiale. Cosa mi manca di quel periodo? La sorellanza che ritrovavo ogni volta che mi trovavo sul set". E ancora la Longoria: "Hollywood continua a essere una società patriarcale. Le donne non riescono ad avere una seconda opportunità se un film non va bene. E non ti pagano poi come i colleghi maschi. È capitato anche a me recentemente. Il cambiamento deve essere culturale prima che legislativo. #MeToo e #TimesUp hanno fatto però sì che ora le donne parlino tra loro. Abbiamo ormai una sorellanza meravigliosa, ma il problema dei compensi rimane".
L'attrice che vedremo nel dramma romantico 'Sylvie', poi in 'Dora e la città perduta' con Benicio Del Toro e, infine, in 'All-Star Weekend' di Jamie Foxx si misurerà anche nella regia con la commedia '24-7' che ha nel cast, oltre a lei, anche Kerry Washington. "È un film che gireremo a gennaio, una commedia che si svolgerà in un luogo di lavoro con protagoniste tre donne in lotta con un gruppo di colleghi uomini. Un film che comunque farà capire come che le cose non siano cambiate molto tra uomini e donne nel posto di lavoro". Tra le cose che stanno migliorando negli States, anche grazie a queste battaglie, dice: "ad esempio cominciano ad esserci delle critiche cinematografiche e questa non è una cosa da poco.
Il fatto è che noi donne - sottolinea ancora - abbiamo un tocco diverso. E questo vale anche quando giriamo le scene di sesso. Lo facciamo dal nostro punto di vista e siamo più 'intime'…". Il mondo di oggi? "È difficile navigarci dentro, c'è tanta intolleranza e non solo negli Stati Uniti". Sul muro che vuole costruire Trump "c'è poco da fare - dice -. Certo, si può andare al confine con il Messico facendo vedere cosa accade, umanizzando quello che succede per sensibilizzare la gente". Il suo più incontro più bello? "Sicuramente quello con Obama, lui ha migliorato la vita dei latinos, mi ha cambiato la vita. E poi è stato un presidente gentile, compassionevole e anche molto elegante".