A settembre udienza davanti a Gup che decide su rinvio giudizio
Dopo tre anni di indagini la procura di Lanusei ha chiesto il rinvio a giudizio per 13 persone indagate per la lunga e complessa vicenda della sparizione di 27mila provette dai laboratori Genos di Perdasdefogu, su un totale di 230mila contenenti il dna degli ogliastrini, usato per lo studio della popolazione considerata tra le più longeve del mondo. Il pm Biagio Mazzeo, come riportano i quotidiani locali, ha depositato la richiesta di processo che il gup Nicola Clivio esaminerà nell'udienza fissata per i primi di settembre.
Nel provvedimento compaiono i nomi di amministratori locali, consiglieri di Genos e SharDna, medici e collaboratori, sospettati a vario titolo di avere violato la legge sulla privacy sulla illecita trattazione di dati sensibili, ma anche di furto, peculato e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
Tra le richieste di rinvio a giudizio quelle per il professor Mario Pirastu presidente di Genos e la sua collaboratrice Simona Vaccargiu, accusati di furto aggravato in concorso per essersi impossessati delle provette degli ogliastrini, materiale trafugato da Perdasdefogu e ritrovato nell'ospedale San Giovanni di Dio a Cagliari; Maurizio Fossarello primario di Oculistica dell'ospedale cagliaritano, accusato di peculato: avrebbe ospitato il materiale trafugato a titolo personale senza una specifica convenzione. Gli altri indagati sono Renato Macciotta curatore fallimentare di SharDna, Mariano Carta sindaco di Perdasdefogu, Maurizio Caddeo, Tiziano Lazzaretti, Piergiorgio Lorrai, Walter Mura, Ercole Perino, Maurizia Squinzi, Franco Tegas e Mauro Valsecchi.