'Orti di Grazia' all'Isre di Nuoro, Sgarbi inaugura il 14 giugno
Tre colori in tavolozza - rosso blu e giallo - il rapporto intimo con la terra, l'esaltazione della natura con le sue "germinazioni": sono gli ingredienti fondamentali delle opere dell'artista di Banari (Sassari), conosciuto a livello internazionale, Giuseppe Carta, che esporrà la sua mostra "Orti di Grazia" all'Istituto regionale Etnografico (Isre) di Nuoro dal 14 giugno fino al 27 ottobre.
Per l'inaugurazione della mostra, dedicata a Grazia Deledda, arriverà in città anche il critico d'arte Vittorio Sgarbi.
Centocinquanta opere tra dipinti e sculture saranno in parte inglobate nella collezione permanente del villaggio museale dell'Isre e mentre le altre saranno divise in tre sale. Un ritorno alla sua isola per Carta dopo tanto peregrinare in giro per l'Italia: dalla Biennale di Venezia nel 2009, ai vari store di Eataly, alle mostre dove espone i suoi giganteschi ortaggi.
Il suo celebre peperoncino rosso alto 18 metri è stato mostrato prima a Pietrasanta poi al Teatro del silenzio di Andrea Bocelli. Qui ha collaborato con Alberto Bartalini, il regista degli eventi di Bocelli le cui musiche faranno da sottofondo nella mostra di Nuoro.
"In 'Orti di Grazia' ho deciso di dedicare le "Germinazioni" a Grazia Deledda e alla terra che l'ha generata - ha spiegato l'artista - Sono una rappresentazione esuberante della vita, un inno alla natura, una denuncia allo sfruttamento della Terra".
"Siamo entrati con estrema leggerezza all'interno di questo museo straordinario - ha sottolineato Bartalini - Metteremo in piedi uno spettacolo teatrale dove Giuseppe Carta, uomo di manualità, e Grazia Deledda, donna di letteratura ma che conosce bene l'arte manuale sarda, fondono la loro arte". La mostra è stata fortemente voluta dal presidente dell'Istituto Giuseppe Matteo Pirisi: "E' un grande orgoglio per l'Isre inaugurare questo spazio espositivo - ha detto - Questa mostra è un tributo a un artista di caratura internazionale che affonda le radici nella cultura sarda. Le sue 'Germinazioni' sono metafora di ogni sviluppo e di ogni rinascita culturale, ambientale e sociale".