Cagliari, nessuna lista in blog M5s

Sardegna
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Non presente da ieri dopo polemiche su vecchi post di Murenu

E' giallo sulla candidatura di Alessandro Murenu a sindaco di Cagliari per il M5s. Il nome del cardiochirurgo del Brotzu e la lista a lui collegata non compaiono più nell'elenco pubblicato nel sito del movimento per le elezioni amministrative del 2019. Nella pagina web si parla di "Sardegna - tot liste 4", e nella griglia sotto il link sono indicati in ordine alfabetico i Comuni con più di 15mila abitanti dove si vota il 16 giugno con relativo candidato sindaco a fianco. Tutti (Alghero, Monserrato, Sassari e Sinnai) tranne Cagliari, presente sino alle 17.30 di ieri. Tutto questo avviene a due giorni dalla scadenza del 18 maggio alle 12 fissata per la presentazione delle liste nell'ufficio elettorale della Corte d'Appello.

Il rischio, insomma, è che per le comunali di Cagliari si ripeta quanto accaduto in occasione delle regionali del 2014 quando i grillini rinunciarono alla corsa. Se non dovesse trattarsi di un errore tecnico, o di una falla delle blog delle stelle, è ipotizzabile che la scelta dello staff nazionale di mettere in discussione il nome di Murenu sia collegata alle polemiche che, sempre ieri, sono infuriate per la "reputazione web" del dottore.

Nel suo profilo Facebook - che ieri ha provveduto a rimuovere - sono presenti una serie di post che hanno scatenato furiose reazioni sui social: uno antiabortista ("chiamare l'aborto un diritto della donna è come chiamare la lapidazione un diritto dell'uomo") e uno contro le unioni civili gay ("non possono essere ritenute omogenee al matrimonio"). Il capo politico Luigi Di Maio potrebbe a questo punto rivedere la decisione presa sulla certificazione della lista.

Da sempre a capo della coalizione in forza del consenso elettorale, il partito di Silvio Berlusconi vuol conquistare più scranni di tutti in Consiglio comunale. "Abbiamo uno squadrone - ha assicurato Tedde - e abbiamo l'ambizione di arrivare primi". Sulla stessa lunghezza d'onda Nunzio Camerada, che per tre settimane ha conteso a Mario Conoci la candidatura alla guida dell'alleanza di centrodestra, civica e autonomista. "Mi sono messo a disposizione, ma quando ho capito che la scelta poteva più facilmente ricadere su un altro nome ho fatto volentieri un passo di lato - ha spiegato - Adesso conta essere uniti e vincere per opporsi alla politica forsennata e clientelare di Mario Bruno".

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