In prima fila sorelle e figlio vittima, "#non una di meno"
"#Vogliamo contarci vive. #non una di meno". Si è aperta con questo hashtag, dalla stazione di Nuoro, la manifestazione contro la violenza sulle donne, dopo l'ennesimo femminicidio con vittima una 49enne di Ozieri (Sassari) Romina Meloni, uccisa dall'ex marito Ettore Sini, domenica scorsa nell'appartamento di Nuoro dove la donna viveva col suo nuovo compagno, Gabrielle Fois, ferito gravemente anche lui.
In centinaia hanno risposto alla manifestazione promossa da Luisanna Porcu, responsabile di Onda Rosa e segretaria nazionale di Di.Re. In prima fila le quattro sorelle di Romina ed il figlio Nicola, di 26 anni, i sindaci di Nuoro, Ozieri e Bono, rispettivamente Andrea Soddu, Marco Murgia e Elio Mulas, i rappresentanti della Cgil, di società sportive e le forze dell'ordine del territorio. "Non ho parole, non riesco a dire nulla - ha detto il figlio Nicola, che la mattina prima dell'omicidio aveva assistito alla telefonata tra Ettore Sini e sua madre -. Non so cosa sia successo, davvero non lo so".
Le sorelle di Romina camminano insieme una vicina all'altra: "Non sembra vero - scandisce Caterina - non doveva succedere".
Davanti al corteo Luisanna Porcu racconta il senso della manifestazione: "La nostra comunità è stata colpita dall'ennesimo femminicidio. In Italia ogni 60 ore una donna viene ammazzata. C'è bisogno del riconoscimento della violenza di genere, dello squilibrio di potere tra uomini e donne nel lavoro, in famiglia, in politica e nella società. Molti affermano che le manifestazioni non servono, il patriarcato ci vuole zittire, noi affermiamo che sono importantissime per chiedere politiche attive che contengano questa strage".
Un corteo silenzioso che ha attraversato via Lamarmora, Corso Garibaldi per arrivare infine in piazza Italia. "La nostra è una comunità sconvolta - ha detto il sindaco di Nuoro Andrea Soddu - Diciamo no alla violenza contro tutte le donne. E' importante manifestare e muoversi nelle dovute sedi per combattere questo fenomeno. Diciamo basta alla strage di donne in atto nel nostro Paese".