In 50 si costituiscono in comitato, "due società interessate"
Un gruppo formato da una cinquantina fra medici e infermieri dipendenti del Policlinico sassarese si mobilita per rilevare la struttura ospedaliera dichiarata fallita dal tribunale di Sassari, con un passivo di 39 milioni di euro. Il gruppo ha costituito un comitato spontaneo e ha preso contatti con due aziende nazionali del settore sanitario che sono interessate a far parte del progetto: "Ciascuno di noi dipendenti mette a disposizione il credito che vanta nei confronti della società", spiega il chirurgo Carlo Conchedda. "Crediti che saranno nelle disponibilità di un imprenditore che vorrà far pare del progetto e presentare un proposta di concordato fallimentare al tribunale per rilevare la proprietà del Policlinico e farlo ripartire a pieno regime".
Il comitato, rappresentato dall'avvocato Emanuele Contini, ha già preso contatti con due imprenditori del settore sanitario che operano nella penisola: "Si tratta di due grosse realtà nazionali che per il momento preferiscono non apparire. Le trattative sono avviate e chi sarà realmente interessato al progetto potrà contare su circa 5 milioni di euro, che sono il credito vantato dal gruppo di dipendenti e professionisti che hanno lanciato l'idea", precisa l'avvocato.
"Prima di compiere il prossimo passo dovremo aspettare la decisione dei giudici sul ricorso presentato dalla proprietà del Policlinico contro la sentenza di fallimento. L'udienza è fissata il 12 aprile, se il fallimento sarà confermato si potrà avanzare una proposta concreta di concordato, altrimenti si farebbe un salto indietro e ci ritroveremmo di nuovo in un limbo, senza alcuna certezza sul futuro".
Il comitato lancia un appello per coinvolgere altri creditori della struttura e imprenditori: "Abbiamo contattato istituzioni, forze politiche e sindacati: tutti si sono dimostrati solidali con il nostro progetto. Il nostro impegno è totale non solo per riconquistare il nostro posto di lavoro, ma anche per offrire di nuovo alla città servizi sanitari indispensabili e d'eccellenza come quelli che fino al 30 ottobre scorso offriva il Policlinico, la cui attività era fondamentale per abbattere le lunghe liste d'attesa", spiega Conchedda.