Salvini, dopo dati ufficiali la Giunta

Sardegna
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Voto emozionante, ora tempo della responsabilità

di Roberto Murgia

Di nuovo in Sardegna per ringraziare gli elettori e per festeggiare. Ma la 'baldoria' è solo per oggi, "perché adesso è arrivato il tempo della responsabilità". Il decisionismo di Matteo Salvini anticipa i selfie, gli assaggi di cozze e gamberi crudi, i brindisi con Vermentino al mercato cagliaritano di San Benedetto: "Appena saranno certificati i risultati delle elezioni di domenica, spero che in un quarto d'ora si arrivi alla composizione della Giunta, senza beghe e senza litigi", dice il leader della Lega prima del bagno di folla, durante la conferenza stampa tenuta a Cagliari con il neo governatore in pectore Christian Solinas, il coordinatore per la Sardegna Eugenio Zoffili, e la senatrice che prenderà il posto di Solinas a palazzo Madama, Lina Lunesu. Assessorati da assegnare senza perdere tempo, dunque. E Solinas conferma: "attendiamo la proclamazione degli eletti e poi si parte". Non come sta capitando in Abruzzo, ammonisce il numero uno del Carroccio, "dove la stanno portando avanti un po' troppo per le lunghe". D'altra parte, spiega, "è sufficiente rispettare il voto degli elettori e trasformarlo in squadra di governo, non occorrono algoritmi particolari". Un voto "emozionante", quello sardo, confessa Salvini, perché "questa è una terra con una sua storia e una sua identità, e come Lega ci siamo avvicinati in punta dei piedi. Essere il primo partito della coalizione di centrodestra ci riempie di gioia". Ma prima si comincia a lavorare meglio è, ribadisce. "Voglio ritornare in una Regione dove, dal momento dell'insediamento, si provveda a trovare soluzioni per ognuno dei problemi che abbiamo toccato con mano: i reparti maternità e oncologia chiusi, un sistema di trasporti troppo costoso, il metano che ancora non c'è, perché qui c'è bisogno di più energia e in generale di più infrastrutture". E dove anche l'ultima vertenza, quella sul prezzo del latte ovino, venga risolta presto e bene. "Sono disponibile a venire ancora io in Sardegna, o ad aprire le porte del Viminale, per chiuderla una volta per tutte", annuncia il ministro dell'Interno, ringraziando ancora una volta i pastori perchè "domenica hanno permesso che il voto fosse sereno". Dopo l'incontro con i giornalisti, subito a San Benedetto, "tra la gente", per dirla con il suo slogan. Lo attendono in duecento fuori dal mercato. Salvini deve farsi strada tra fan, cronisti e fotografi. "Sono venuto qui per ringraziarvi con tutto il cuore, contate su di me", assicura tra gli spintoni e la ressa. "Ci ho rimesso anche una camicia (semidistrutta dal caloroso abbraccio dei supporter, ndr) ma è stato emozionante", dirà poco dopo. C'è il tempo anche per una stoccata al candidato sconfitto del centrosinistra, Massimo Zedda. "Era in corsa per la Regione, serietà vorrebbe che andasse in Consiglio regionale. Io non devo dare lezioni a nessuno, se ci teneva è giusto che vada lì dimettendosi da sindaco". Ma risponde "vedremo" quando gli viene chiesto se Cagliari è il prossimo obiettivo del centrodestra. Un abbraccio con Solinas e poi subito in auto, verso l'aeroporto. Ci arriverà in ritardo, perdendo l'aereo: per lui una pausa pranzo 'forzata' ma non certo sgradita in un buon ristorante della città.

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