"Lo Schiavo" di Gomes al Lirico Cagliari

Sardegna
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Debutto nazionale dell'Opera del compositore brasiliano

Un travagliato intreccio amoroso e sullo sfondo una cupa pagina di storia: la schiavitù in Brasile e la lotta per la sua abolizione. Rinasce a Cagliari "Lo Schiavo" del brasiliano Antonio Carlos Gomes. Un capolavoro dimenticato che il Teatro Lirico porta in scena in prima nazionale venerdì 22 febbraio, con repliche fino al 3 marzo. Tutto è pronto per il gran debutto. Un evento di grande portata, molto atteso dagli appassionati di Lirica. L'opera sarà rappresentata per la prima volta in Italia e nella forma completa è inedita anche in Europa. Si tratta di un nuovo allestimento del Lirico in coproduzione con il Teatro So Pedro di San Paolo e il Festival Amazonas de Opera di Manaus. Un'altra preziosa rarità musicale dopo le inaugurazioni "respighiane" e Turandot di Ferruccio Busoni.

Il dramma lirico in quattro atti, su libretto di Alfredo d'Escragnolle visconte di Taunay e Rodolfo Paravicini, viene rappresentata per la prima volta il 27 settembre 1889 al Theatro Imperial Dom Pedro II di Rio de Janeiro. Gomes lo dedica alla figlia e reggente dell'imperatore, principessa Isabella, che nel 1888, con la celebre "Lei Aurea", abolisce la schiavitù in Brasile. Sul podio John Neschling, direttore brasiliano di origine austriaca, pronipote di Arnold Schoenberg, al suo debutto a Cagliari. La regia è affidata al milanese Davide Garattini Raimondi, sua anche la regia de L'ape musicale di Da Ponte.

L'autore decide di ambientare la vicenda al 1500. "Fortunato il pubblico cagliaritano che potrà assistere all'opera di un compositore brasiliano dell'Ottocento molto apprezzato in Italia - ha detto all'ANSA il musicologo Guido Barbieri - per raccontare la ribellione degli schiavi all'oppressione dei portoghesi Gomes trova una strada tutta sua, una scrittura molto originale, non riconducibile al verismo, né al wagnerismo né al teatro dell'ultimo Verdi o all'opera francese. Il pubblico potrà godere di queste pagine di grande bellezza lirica, di sapiente invenzione melodica, attraversate da una vocalità intensa, a volte infuocata, sempre ad altissima temperatura emotiva".

LA STORIA E IL CAST - L'intreccio è incentrato sul tema della schiavitù e della sua abolizione, anche se, al suo arrivo in Italia, il testo originale dell'opera subisce importanti modifiche, dettate soprattutto dalle convenzioni del melodramma (datazione, etnia e ceto sociale dei protagonisti). "Lo Schiavo" - in scena al Teatro Lirico di Cagliari dal 22 febbraio al 3 marzo - è basato sulla storia del Brasile e sulle guerre sostenute dalle tribù dei Tamayos (proprietari di terre), alleate ai francesi, contro i portoghesi vincitori. Iberè, prima schiavo, poi capo dei Tamayos, è il protagonista dell'episodio storico-romantico avvenuto a Guaipacarè sulle rive del fiume Parahyba.

La regia è firmata dal milanese Davide Garattini Raimondi, le scene sono di Tiziano Santi, i costumi di Domenico Franchi, le luci di Alessandro Verazzi e la coreografia di Luigia Frattaroli. Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari sono guidati da John Neschling, direttore brasiliano (Rio de Janeiro, 1947) di origine austriaca (è pronipote di Arnold Schoenberg) al suo debutto a Cagliari. Il maestro del coro è Donato Sivo. Questo il cast: Svetla Vassileva /Diana Rosa Càrdenas (Ilàra); Elisa Balbo /Francesca Tassinari (La contessa di Boissy); Massimiliano Pisapia /Lorenzo Decaro (Américo); Rodolfo Giugliani /Andrea Borghini (Iberè); Daniele Terenzi /Gianni Giuga (Gianfèra); Dongho Kim /Shi Zong (Il conte Rodrigo/Goitacà); Marco Puggioni (Guarco); Michelangelo Romero (Tapacoà); Francesco Musinu (Tupinambà/Lion).

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